In estate concerti, danze e rappresentazioni teatrali, adesso discarica a cielo aperto. Questa la rapida discesa del tempio di Giunone, ad Agrigento, che è passata a palcoscenico della Phaedra ispirata all’Ippolito di Euripide alla protesta degli ambientalisti dell’associazione Mareamico per lo stato di degrado e di inciviltà per i cumuli di rifiuti nella vicina contrada di Chimento, a poche centinaia di metri dai siti archeologici. “L’unico modo per estirpare questa incivile abitudine è quella di piazzare le telecamere e sanzionare i trasgressori”. Mareamico ha fornito anche delle foto scattate sul luogo della discarica, in una delle quali si intravede anche il tempio.
La richiesta che si evince dalla nota di Mareamico è quindi di impiantare un sistema di videosorveglianza per avere perenne controllo della zona e punire gli eventuali prossimi trasgressori; l’associazione lo ha già fatto la scorsa estate sulla scogliera di Punta Bianca ottenendo i risultati sperati; la discarica oggi, infatti, non esiste più. Un provvedimento che, sicuramente, potrà se non debellare il problema, quantomeno dissuadere gli atti di vergognoso vandalismo ambientale.
Il provvedimento regionale sullo smaltimento dei rifiuti è stato prorogato e molte sono le incertezze a riguardo; si va di pari passo con il governo nazionale, il Ministero dell’Ambiente aveva chiesto la riforma del settore a Montecitorio entro il 10 gennaio, fermo restando che con la crisi di governo dopo il referendum, si dovrà aspettare un minimo di stabilità nazionale. Il tempio di Hera Lacinia – o Giunone – è quindi l’ennesimo sito ambientale deturpato dall’inciviltà dei cittadini.