Nella Chiesa madre di Gela stracolma di fedeli e di rose bianche come le due piccole bare davanti all’altare, sono stati celebrati, nel pomeriggio, i funerali alle due bambine di Gela, Maria Sofia e Gaia Trainito, di 9 e 7 anni, uccise, martedì scorso, dalla loro madre perché, col marito che minacciava la separazione, temeva di perdere le figlie. Nella chiesa è stata allestita all’arrivo dei feretri la camera ardente.
La cerimonia, voluta da familiari in forma privata, è stata celebrata dal vescovo di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana. In prima fila, dilaniati dal dolore, il padre delle bimbe, Vincenzo Trainito, ingegnere e docente di matematica, e i parenti più stretti. Erano presenti anche il sindaco, Domenico Messinese, che in mattinata ha proclamato il lutto cittadino, gli assessori e i consiglieri comunali. Il vescovo ha detto che “Nessuno riesce a dare un senso a quel che è accaduto e al sangue innocente versato“, queste le parole del vescovo Gisana.
La madre, autrice del duplice omicidio delle figlie, è rimasta in stato di arresto nel suo letto dell’ospedale “Vittorio Emanuele“, dove oggi è stata interrogata dal gip, Lirio Conti per l’udienza di convalida. Struggenti, al termine della messa, i messaggi di una cugina, delle maestre e dei compagni di scuola delle due bambine. Particolare attenzione è stata rivolta alla più grande, Sofia, e ai suoi sogni di possedere un cucciolo di cane e di diventare, da grande, una insegnante di matematica, seguendo le orme del padre. Poi il saluto finale: “Addio Sofia, prendi per mano Gaia e portala in paradiso, sarete i nostri angeli: gli angeli della scuola suor Teresa Valsè“. Sulle bare sono state collocate le foto delle due sorelline che saranno tumulate nel cimitero monumentale di Caposoprano.