Nel corso della scorsa notte e nell’ambito dell’Operazione “Blackout” i carabinieri delle stazioni di Gibellina e Salaparuta hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare verso dieci persone: i capi d’imputazione contestati sono principalmente riconducibili a delitti contro il patrimonio, per lo più si tratta del furto di consistenti quantità di cavi elettrici con anima di rame – circa 400 kg in tutto – destinati a essere trattati con bruciatura delle guaine protettive e poi rivenduti sul mercato nero.
Ma nel corso dell’indagine sono stati registrati altri preoccupanti delitti ai danni di strutture sia pubbliche che private o addirittura del sistema di illuminazione delle strade, con conseguente interruzione di pubblici servizi.
I dieci indagati erano già noti alle forze dell’ordine per i loro trascorsi e risultano destinatari di: una custodia cautelare in carcere per il tunisino Ali Bouaziz, 51 anni – era già in carcere a Trapani per altri reati – un arresto domiciliare per Gaetano Mancuso, 25 anni di Gibellina, cinque obblighi di dimora e tre obblighi di presentazione alla Polizia giudiziaria.
L’operazione è iniziata nel marzo del 2014 e tra indagini, perquisizioni, intercettazioni telefoniche e pedinamenti sono stati individuati i responsabili di reati tra i quali: ricettazione di elettrodomestici, furto di cavi di rame in danno della Fondazione “Tenute Orestiadi”, del servizio di illuminazione sito in via Wainbligen e della piscina comunale di Gibellina, furto di cavi di rame dal servizio d’illuminazione pubblica del comune di Poggioreale, furto e ricettazione di 700 m. di cavi elettrici sottratti presso la diga Delia/Garcia di Castelvetrano, furto di cavi elettrici e tubi di rame presso il supermercato Despar di Partanna, furto della scultura bronzea del “Serpente” realizzata da Piergiulio Montano, al tempo custodita presso il Palazzo di Lorenzo nella via degli Elimi di Gibellina e successivamente rinvenuta scomposta in varie parti dai Carabinieri delle Compagnie di Castelvetrano e Marsala.