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Saldi. Si parte dalla Sicilia ma i consumatori preferiscono lo shopping online

lunedì 2 Gennaio 2017

Con tre giorni di anticipo rispetto al resto d’Italia oggi in Sicilia iniziano i saldi invernali. Secondo le stime dell’Ufficio studi di Confcommercio ogni famiglia spenderà in media 344 euro. Più basse quelle calcolate dalle associazioni dei consumatori, con forti differenze tra Centro Nord e Centro Sud. Gli acquisti si concentreranno principalmente nel campo dell’abbigliamento. È questo il settore maggiormente interessato dagli sconti. Come al solito si inizierà con delle percentuali basse, destinate ad aumentare nel corso delle prossime settimane man mano che si avvicinerà l’arrivo della stagione primaverile.

Saldi operativi da stamane anche in Basilicata. Un momento atteso sia dai consumatori, in cerca dell’affare, sia dagli stessi commercianti, che in questo modo sperano di integrare gli incassi non proprio entusiasmanti del periodo natalizio. Le vendite sotto Natale, infatti, si sono fermate al di sotto delle previsioni auspicate. “Dopo un Natale così così – commenta Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente di Confcommercio la speranza passa ora per i saldi. Non saranno però saldi col botto. La nostra stima, euro più euro meno, è che gli italiani spenderanno mediamente come nell’anno precedente. Le vendite di fine stagione saranno sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma, per noi commercianti, non saranno sufficienti a colmare un gap di consumi fortemente condizionato da un andamento sempre più incerto ed altalenante. C’è da dire che, nonostante i timidi segnali di fiducia registrati a dicembre, gli eventi terroristici e di natura socio-politica non aiutano a far trovare una stabilità di cui tutti abbiamo bisogno per affrontare al meglio il futuro e confidare nell’uscita del nostro Paese dalla crisi”.

Dello stesso tenore la considerazione di Roberto Manzoni, Presidente di Fismo, l’associazione che riunisce i commercianti del settore moda di Confesercenti: “anche il Natale 2016, caratterizzato da un clima molto mite, non ha dato la spinta attesa alle vendite stagionali. I clienti dei prossimi saldi avranno a disposizione un assortimento di prodotti superiore alla media da acquistare a prezzo scontato. Per chi ama l’abbigliamento è meglio del BlackFriday. La riduzione dei prezzi per i consumatori, dunque, è mediamente più elevata”. Le difficoltà del commercio sono dimostrate dall’alto numero di consumatori che decidono di posticipare gli acquisti al periodo degli sconti. Per Confesercenti si tratta del 58% degli italiani, mentre sono 14,6 milioni le famiglie che si preparano ad acquistare prodotti nei saldi invernali. Nonostante la contrazione dei consumi si tratta comunque di una opportunità per un settore non ancora uscito dalla crisi. Basti pensare che solo nel campo dell’abbigliamento il 2016 si chiude con la chiusura di oltre 6mila negozi, 3721 nel Centro Nord e 2411 al Sud e nelle Isole.

Molto al ribasso sono, invece, le previsioni fatte dalle associazioni dei consumatori, come Adusbef e Federconsumatori, Adoc e Codacons. Per loro non più del 40% circa approfitterà degli sconti e la spesa non supererà i 250 euro a famiglia, con una differenza sostanziale tra le regioni del Centro Nord e quelle del Centro Sud. Qui, infatti, ad incidere negativamente la mancanza di lavoro, soprattutto per i giovani, e l’esigenza delle famiglie di provvedere al mantenimento di figli e nipoti disoccupati. Ma il mancato decollo dei saldi, sempre per le associazioni dei consumatori, dipenderà anche dal commercio online che permette di vendere merce scontata, in media dal 10 al 15%, in ogni periodo dell’anno. Mentre i rappresentanti degli esercenti lamentano il continuo ricorso alle promozioni di prodotti che non hanno nessuna stagionalità camuffate da svendite di fine stagione. Per le prime la soluzione auspicata è quella della liberalizzazione, lasciando ai commercianti la totale facoltà di scelta. I secondi, invece, invocano più regole e controlli.

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