Mentre in città si è festeggiato da poco il 1° “compleanno” del tram, la Giunta Orlando preme sull’acceleratore per un nuovo sistema di trasporto pubblico ultraecologico: il tram a induzione magnetica, cioè senza fili sospesi, né pali. I mezzi, in pratica, si ricaricheranno da soli grazie a una batteria ultraleggera posta sotto i convogli. Un sistema che ricorda le ricariche “wireless” dei moderni cellulari.
«Abbiamo deciso di puntare – ha confermato il vicesindaco Emilio Arcuri – sull’induzione per la futura linea di tram che passerà nel Centro Storico, la Linea A, che ha “priorità 1”. Mi riferisco a quella che dalla Stazione Centrale proseguirà lungo gli assi di via Roma e via Libertà, fino ad arrivare in viale Croce Rossa». Tale linea continuerà poi col sistema “tradizionale” (Linea E, priorità 5) su viale Strasburgo, via Lanza di Scalea, piazza Bolivar, fino a via Palinuro a Mondello, e la Linea G, (priorità 7) sino a Sferracavallo.
Ma quali saranno i vantaggi del tram a induzione? A spiegarli è un responsabile siciliano della Bombardier, l’azienda austriaca che ha fornito i 17 tram di Palermo: «I mezzi a ricarica magnetica induttiva sono veicoli leggeri che funzionano senza la necessità di pali e linee aeree. La fonte di energia si sposta sotto l’asfalto, in modo che i tram possono essere integrati in aree urbane in cui le reti convenzionali sono vietate o antiestetiche (per lo più Centri storici, parchi, giardini e aree pedonali). La nostra azienda ha progettato questo nuovo sistema, chiamato “Primove”. Sarebbe l’ideale per le vie Roma e Libertà. È sistema pulito, silenzioso e multimodale. Si può usare anche con i bus elettrici e il car sharing Amat».
Il primo tram senza fili è stato ideato nel 2004 dalla francese Alstom e adottato a Bordeaux, con una sorta di “pattino” centrale tra i due binari a fornire la ricarica. La prima città al mondo a scegliere invece il moderno sistema Primove della Bombardier è stata Nanchino, in Cina, nel 2014; ora si sta diffondendo anche in Germania (Augsburg e Mannheim).
Palermo si candida così a essere la prima città d’Italia ad avere i tram wireless. Oltre al bassissimo impatto ambientale e al maggiore fascino estetico, uno dei vantaggi più apprezzati sarebbero gli scavi poco invasivi. La tecnologia infatti è semplice da installare: delle speciali placche vengono inserite tra le rotaie, sotto l’asfalto, con magneti della dimensione di un tombino. I disagi per i cantieri sarebbero quindi inferiori.
«Per la nostra città – prosegue l’ingegnere – consiglio il sistema a induzione “ibrido”, cioè dotato di pantografo che si alza solo alle fermate per ricaricare la batteria». Costerebbe un po’ di più ma garantirebbe continuità tra le linee esistenti. Tutto dipenderà dai fondi stanziati da Bruxelles con la programmazione 2014-20, anche se ci sarebbero già i 198 Milioni del Patto per il Sud. «Siamo già a lavoro – assicura Arcuri – entro fine febbraio pubblicheremo il bando per le tre linee con priorità 1, 2, e 3. Poi si passerà alla fase progettuale».
La Linea B (priorità 2), dalla Stazione Notarbartolo proseguirà fino a via Duca della Verdura; la Linea F (priorità 6), da lì proseguirà per via F.sco Crispi, Foro Umberto I, via Lincoln, via Balsamo; la Linea C (priorità 3) che sarebbe il prolungamento dal Ponte Calatafimi a Orleans, servendo così l’ampio bacino dell’Università; mentre la Linea D (priorità 4) da Orleans con percorso fino a Falsomiele e Bonagia, passando per via Lodato, via Parlavecchio, attraversamento fiume Oreto, via Villagrazia, via San Filippo sino a via del Levriere.
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I lavori realizzati in città dalla Sis sono stati riconosciuti a livello europeo come “best practice”. Perciò presto dovrebbero arrivare altri 50 milioni di euro per raddoppiare la flotta di mezzi esistente. I 17 tram attualmente in città sono costati in tutto 49,6 milioni di euro. Quelli a induzione invece costerebbero circa un 30% in più, ammortizzabili da un 30% di risparmio energetico. Ecco perché, anche a fronte del miglior impatto estetico, il Consiglio Comunale ha chiesto di usare la tecnologia wireless a induzione, senza catenaria, anche per la linea che passerà da viale Strasburgo.
In attesa che il Comune definisca il bando, la Bombardier sta mettendo a punto un sistema Primove “2.0”, con batterie ultraleggere e dalla durata maggiore.