Apre con moderazione a Orlando. Non vuole fare regali al M5s e prova a chiudere il discorso al primo turno nelle prossime elezioni amministrative. Davide Faraone, presentando la nuova sede di Cambiamenti, da dove nasceranno le premesse della Leopolda sicula a Palermo, ribadisce la volontà di un percorso unitario con il centrosinistra: “Non è un problema di simboli. Importante e vincere“.
Faraone vuole portare un ‘campo largo‘ degli attori delle amministrative. Una necessità più che una scelta. Ma soprattutto parla di evitare “un ritorno al passato” dopo la sconfitta del Si al referendum. Spazia sui temi di politica nazionale, ma il riflesso che lo interessa di più rimane quello locale e siciliano.
L’ex sottosegretario mantiene un occhio vigile per le elezioni regionali ed il suo unico dispiacere è per Ferrandelli che ha lasciato il Partito Democratico: “Ognuno di noi cede qualcosa per una prospettiva“.
Marca le contraddizioni con il governo regionale, riconoscendo che su acqua e rifiuti, su leggi di riforma e su alcune visioni il dialogo con Crocetta è stato complicato e parla di primarie per evitare quelli che definisce “gli errori del passato“. In mezzo galleggia, con perentoria decisione, l’idea che la coalizione anche sbilanciata su Orlando debba essere portata alla vittoria.
Un Faraone che vuole chiudere la vicenda amministrative per azzerare i rischi e i contraccolpi e che prepara la lunga volata del 2017.