Il gip di Palermo Gabriella Natale non ha accolto la richiesta di archiviazione dell’indagine sull’omicidio dell’agente di polizia Antonino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, uccisi a Villagrazia di Carini (Pa) il 5 agosto 1989, presentata dalla Procura. Il giudice ha fissato per il 16 febbraio l’udienza in cui inviterà pm e legale delle persone offese a discutere: poi potrebbe ordinare nuove indagini, archiviare o disporre l’imputazione.
La decisione del giudice segue l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dal difensore dei genitori di Agostino. Per il delitto, rimasto finora senza responsabili, sono indagati i boss Gaetano Scotto e Antonino Madonia e l’ispettore di polizia, con un passato nei servizi segreti, Giovanni Aiello, soprannominato “faccia da mostro” per una profonda ferita che gli deturpa il viso.
Inizialmente per il delitto erano indagati Scotto e Madonia, per i quali a dicembre del 2013 la procura aveva già chiesto l’archiviazione. L’istanza, però, venne rigettata dal gip che ordinò nuove indagini. Nel corso delle nuove attività emerse la figura di Aiello, già indagato, peraltro, per concorso in associazione mafiosa. “L’attività di indagine svolta in esecuzione dell’ordinanza del gip – hanno scritto i pm nella nuova richiesta di archiviazione – non ha consentito di acquisire quegli auspicati riscontri individualizzanti in termini di certezza probatoria sufficiente a esercitare proficuamente l’azione penale”. Nell’istanza comunque i pm hanno espresso un pesante giudizio su Aiello. “Soggetto – hanno scritto – certamente in contatto qualificato con l’organizzazione mafiosa Cosa nostra (se non addirittura intraneo)“. Aiello, agente di polizia vicino ai Servizi, avrebbe aiutato i killer a fuggire dopo il delitto.