Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha illustrato il decreto sicurezza che è stato approvato al termine del Consiglio dei Ministri di quest’oggi. Minniti ha ribadito che saranno creati al posto dei vecchi Cie nuovi Centri permanenti per il rimpatrio, uno per regione, per complessivi 1.600 posti.
Con il decreto approvato si va verso “un nuovo modello di accoglienza: l’Italia ha fatto grande sforzo, siamo orgogliosi, ora il paese va più orientato verso un’accoglienza diffusa, perciò abbiamo fatto un patto con l’Anci e si lavora per avere in tempi ragionevoli una progressiva diminuzione dei grandi centri d’accoglienza. Bisogna abbattere i tempi di riconoscimento del diritto d’asilo, gli attuali 2 anni sono troppi: abbiamo quindi deciso di sopprimere un grado di giudizio per i ricorsi, di assumere 250 specialisti per rafforzare le Commissioni d’asilo e, d’intesa tra prefetture e Comuni, puntiamo all’utilizzazione volontaria gratuita per lavori socialmente utili dei richiedenti”.
Minniti afferma come il nuovo decreto sia stato ampiamente discusso e voluto dall’Anci e dalla conferenza delle Regioni; i sindaci, inoltre, avranno più poteri di ordinanza. In caso di violazione delle regole, le autorità possono proporre il divieto di frequentare quel territorio. Chi sporca pulisce.
“Dalle prime notizie che apprendiamo sul decreto Immigrazione licenziato oggi dal Consiglio dei Ministri, ci sembra che si vada nella direzione giusta. Sono previste una serie di misure sulle quali come Anci avevamo insistito negli scorsi mesi, e che adesso guadagnano concretezza”. Parole del delegato Anci all’Immigrazione, Matteo Biffoni che conclude. “Di questo non possiamo che essere soddisfatti, ferma restando la necessità di analizzare la norma nel dettaglio nelle prossime ore”.
Nasceranno anche nuovi centri per i migranti e per l’accoglienza, ricorda il governo, per cercare di mantenere il paese all’avanguardia davanti ai flussi continui migratori.“Stiamo lavorando per interventi di cooperazione perchè lo sviluppo in Africa è fondamentale. Vogliamo intervenire sui flussi che si svolgono in gran parte fuori dai confini nazionali” ha spiegato Minniti sottolineando le intese con Tunisia, Niger e Libia “luogo di transito del 90% dei flussi”. Minniti non fa drammi e cerca di fare quadrato attorno le tematiche di sicurezza, decoro e vivibilità illustrando il decreto ministeriale. Un provvedimento che tocca i confini italiani “da Bolzano ad Agrigento”, con un occhio particolare alla Sicilia, terra di sbarchi e continue emergenze. “Non c’è una vera “emergenza sicurezza”; la sicurezza urbana va intesa come un grande bene pubblico. La vivibilità, il decoro urbano e il contrasto alle illegalità sono elementi che riguardo il bene pubblico. Il decreto prevede il rafforzamento dei poteri di ordinanza dei sindaci, avranno potere autonomi e la possibilità di di patti tra territori e ministero degli Interni che prima non avevano una cornice legislativa”.