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Passante ferroviario, via libera alla talpa. L’Arpa dà l’ok agli scavi

giovedì 2 Marzo 2017
tbm

Buone notizie per il “Raddoppio del passante ferroviario di Palermo”, maxi appalto da 1,2 miliardi di euro completo all’80%. Dopo l’ok della Regione alla variante per demolire i 5 edifici pericolanti di vicolo Bernava, ieri si è sciolto un altro importante nodo: lo stop alla talpa“Marisol” deciso dall’Agenzia regionale per la protezione ambiente (Arpa).

cava troia sferracavallo
Cava Troìa a Sferracavallo

All’impresa Sis venivano contestate delle prescrizioni ambientali sulle “le rocce da scavo e lo smaltimento sulle cave Troìa e Impisu, situate nei pressi dello svincolo di Sferracavallo”. In pratica, veniva chiesta un’integrazione sul “monitoraggio delle terre potenzialmente inquinanti”.

 

Ieri Sis e Italferr sono state ascoltate dall’Arpa e, come previsto da Rfi, il problema è stato risolto agevolmente: «Abbiamo trovato un accordo – spiegano dall’Arpa – come prevedibile, rivedendo alcune posizioni. A metà marzo faremo un provvedimento definitivo con Italferr e Sis in cui specifichiamo meglio la questione del monitoraggio delle rocce da scavo, il trattamento dei materiali tirati fuori dalla galleria “Notarbartolo-Belgio”, e i tempi d’attesa per le risultanza analitiche su tossicità e principi attivi potenzialmente dannosi o inquinanti».

La talpa Tbm "Marisol" a Notarbartolo
La talpa Tbm “Marisol” a Notarbartolo (18.06.2016) © D. Guarcello

“La Sis – aggiungono dall’Agenzia regionale per l’ambiente – deve pertanto ottemperare a prescrizioni non eccessivamente stringenti, previste dall’art. 184 del decreto legislativo 152/2006. E non alle nuove prescrizioni normative (D.M. 161/2012)”. Questo perché il progetto e il monitoraggio ambientale era già stato presentato dall’impresa a suo tempo, prima della nuova normativa.

Soddisfazione è stata espressa dai vertici di Rfi, che si lasciano andare ad una previsione: «È una buona notizia. Entro un mese circa potremo iniziare lo scavo con la talpa Tbm “Marisol”». Il tratto da scavare per la precisione è lungo 1.978,50 metri, il volume geometrico totale del materiale scavato sarà di 140.000 metri-cubi, il tempo di scavo stimato è di 10 mesi con un avanzamento medio presunto di 6,6 metri al giorno.

 

Più complessa, invece, è la situazione per un altro maxi appalto ferroviario: il raddoppio “Cefalù Ogliastrillo- Castelbuono” (sulla linea Palermo-Messina) vinto dal colosso italiano “Toto Costruzioni” nel 2014 e ancora sul binario morto, fermo ai nastri di partenza.

La Toto infatti «dovrà tenere conto della nuova normativa più stringente in tema ambientale», rivela l’Arpa.

Cefalù-Castelbuono - IL TRACCIATO
Cefalù-Castelbuono – IL TRACCIATO – © D. Guarcello

 

Nel complesso, si interviene su un tratto di circa 12,3 km, sul quale verrà realizzata una variante in doppio binario da 323 milioni di euro, con lo scavo di 3 gallerie: Cefalù, Sant’Ambrogio e Malpertugio. La “Cefalù”, lunga 6.700 m a doppio tunnel, che sarà realizzata con scavo meccanizzato grazie a due TBM del diametro di 9,90 m ciascuna, impiegate simultaneamente. La galleria “Sant’Ambrogio” (4.300 m) e la “Malpertugio” (135 m), saranno realizzate con metodo tradizionale.

 

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