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Baccaglini ha il Palermo tatuato sul petto. Ma il “fondo” anglo-americano resta ancora anonimo [Gallery]

martedì 7 Marzo 2017
Paul Baccaglini e il suo tatuaggio
foto di Umberto Santoro

L’ultimo atto della presidenza Zamparini è un atto d’amore. “Lascio il Palermo in buone mani. Ho 76 anni e dopo trenta anni di calcio mi metto a disposizione di Paul Baccaglini. Sarò il suo consulente, nessuna altra funzione, solo un consulente. Grazie a tutti per questa esperienza”. Punta i piedi l’ormai ex presidente: “Quando sono arrivato qua non si pagavano neanche le penne, non si pagava la carta igienica. In questi anni la società è diventata un modello“. Dalla conferenza stampa di questa mattina si attendeva un atto di chiarezza sulla futura proprietà del Palermo. Il passaggio nelle mani di Baccaglini è stato ufficializzato e il neo presidente conferma la rigidità nel voler preservare le proprie mosse. Definirlo “fondo” è per il manager italo americano una “diminutio“: “Questa è una definizione semplificata, la nostre operazioni si articolano su concetti che vanno oltre il termine fondo. La nostra forza – prosegue l’ex Iena Tv – è la costanza e quel che si dice di noi col passaparola“. Insomma nessuna novità in più rispetto a ieri. La conferma della denominazione del fondo come “Integritas Capital“. Baccaglini offre un indirizzo web da consultare, ma avverte, “troverete poco“. Ha ragione, collegandosi a quel sito c’è solo una schermata bianca con la richiesta di credenziali d’accesso da fornire dopo la registrazione. Nessun atto, nessuna “profilazione”. Poco british in realtà la gestione telematica di quel fondo. Ma Baccaglini spiega il perché: secondo il nuovo presidente del Palermo, nel mondo della finanza “essere anonimi è un valore“, aggiungendo quanto sia importante “tenere segregati (ma immaginiamo avesse voluto dire “segreti”) i propri affari”.

Insomma su cifre e nomi che stanno dietro all’operazione che dovrebbe portare entro fine aprile gli asset del Gruppo Zamparini – compresa la squadra di calcio – resta uno spesso velo di riservatezza.

Se non fosse per la serietà che ha contraddistinto l’operato del Patron veneziano a Palermo in questi anni, ci sarebbe molto da dire e approfondire. Servirà del tempo. E infatti è lo stesso Baccaglini a fare da sponda sull’autorevolezza del patron che ha retto le sorti della squadra rosanero: “La cosa importante è che lui creda alla solidità del mio progetto”. Puntualissimo – come in un reality show – arriva l’assist di Zamparini: “Quello che lui darà a me sono cazzi miei”. 

La sala stampa è gremita, come poche volte soprattutto negli ultimi anni. Il passaggio di consegne è avvenuto e la sintonia tra i due è perfetta e totale, come testimoniano le loro parole; Baccaglini ricorda come lui stesso abbia messo la faccia in prima persona.

Ringrazio il presidente Zamparini, nel corso di questi mesi mi hanno fatto sorridere alcuni articoli che ho letto. La nostra intesa non è stata siglata in due settimane, ma nel corso di mesi“. Così il nuovo presidente Baccaglini presenta così il suo progetto allo stadio Renzo Barbera: la previsione è costruire il nuovo stadio al Velodromo e creare un centro sportivo a Carini. “Il progetto è bellissimo, sia quello del campo sia quello del centro sportivo: ci sono stato in prima persona”, afferma Baccaglini. “In poco tempo abbiamo messo in atto un’associazione che si articola su molteplici aspetti, sia sportivi che quelli riguardanti le infrastrutture e i posti di lavoro. Il percorso che mi ha portato qui è quello delineato dal presidente Zamparini. Io ero all’interno di una cordata con a capo Cascio e il mio gruppo era più che altro una sorta di ‘financial advisor’“. “La solidità del fondo la vedrete – ha spiegato – Già giovedì incontrerò il sindaco per parlare dello stadio. Vi chiedo di giudicarmi dai risultati e dalla concretezza delle mie azioni, non facendo ‘cospirazioni’ su internet. L’analisi sulla credibilità del nostro fondo l’ha fatta il presidente Zamparini e vi potete fidare del suo giudizio“.

Il mio fondo si chiama Integritas-Capital – precisa Baccaglini, dopo le voci che si sono rincorse nella giornata di ieri sulla veridicità del suo fondo – Cascio è una persona impegnata a Los Angeles nel mondo dello spettacolo e della musica, aveva progettato di venire in Italia, ma tramontata questa opportunità ha le sue cose da fare in America. Lui ama profondamente il Palermo e dentro questo gruppo, questa squadra, troverà sempre le porte aperte, il futuro è sempre un mistero”. Se le infrastrutture lo permetteranno, Palermo potrà ospitare anche grandi artisti del panorama musicale.

L’affare con Cascio non è andato a buon fine: “Al Palermo calcio – ha aggiunto – batte un cuore che si è articolato con il gruppo Zamparini, c’è una visione molto bella. Quando con Cascio non funzionò, mi sono interessato grazie a questi progetti che il presidente voleva sviluppare, c’è stato un duro lavoro che oggi sembra qualcosa di losco, ma non è così. Arrivo a Palermo con energia e positività, ho avuto un assaggio dei tifosi palermitani ad agosto con Cascio e ieri sera quando siamo stati a cena, gente davvero bellissima“. Baccaglini scomoda anche il regista Giovanni Veronesi, autore del film “Non è un paese per giovani“, che ricorda quello dei Cohen che avevano scomodato i più anziani. Zamparini intanto saluta, nel “day one” di Baccaglini.

Ho incontrato Baccaglini quando ha accompagnato Frank Cascio. Nonostante l’offerta di Cascio non fosse andata a buon fine, ho continuato ad avere rapporti con lui e da lì ho capito che era la persona giusta – così l’ex patron Zamparini che resterà nel consiglio di amministrazione fino al closing finanziari Io non ho mai detto una bugia. Ho sempre mantenuto quello che ho promesso. Ho problemi finanziari per delle truffe dei procuratori. E’ stata messa in dubbio la sopravvivenza stessa della società. Tutto falso. La mia società è stata un esempio di gestione sportiva e amministrativa. Mi hanno aiutato anche Palermo e i palermitani. Avere subito insulti da parte della tifoseria non mi è piaciuto, dobbiamo imparare dalla Francia e dalla Germania dove questo non succede. Adesso io mi faccio da parte e ci sarà Paul che scuramente è la persona giusta”.

In entrambi i casi il futuro della società e la sua progettualità non è in discussione, assicura Baccaglini. “Abbiamo bisogno di una mentalità vincente. A Brooklyn in un locale c’è il marchio del Palermo, è questo che dobbiamo esportare“. Poi si concentra nuovamente sul fondo di investimento ma le informazioni che tutti vorrebbero restano top secret.”Quanto abbiamo stimato il Palermo Calcio e quanto abbiamo deciso di versare a Zamparini per rilevare il suo gruppo sono dati confidenziali che restano assolutamente segreti. Noi vogliamo portare a Palermo la mentalità americana di gestione di una squadra, che sarà come un’azienda. Molti dettagli, se ottimizzati, possono rendere il Palermo una struttura solida e autonoma“.

Non arrivano grandi campioni, i fondi verranno investiti ma “non ha senso dire quanto. Quello che ci interessa è vincere, non fare scena”. Entro il 19 aprile Baccaglini si è impegnato a far sapere quale sarà la cordata che rileverà il Palermo. “Fino a fine stagione – ha spiegato – non ci saranno cambi di allenatore. Dobbiamo contare su noi stessi e cercare di sviluppare una mentalità vincente. Il calendario è difficile ma non impossibile”.

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