“L’abolizione delle province da parte del governo Crocetta ha provocato un disastro”. Parola di Forza Italia, che adesso presenta un disegno di legge all’Assemblea regionale, per reintrodurre in Sicilia gli enti territoriali sostituiti dai “liberi consorzi dei comuni”.
“La riforma sulle Province – afferma il capogruppo azzurro all’Ars Marco Falcone, che ha illustrato il ddl stamattina in una conferenza stampa a Catania – ha azzerato i servizi e le risorse, mandando allo sbando un intero territorio siciliano”.
“Prevediamo altresì che le tre province di Palermo, Catania e Messina – prosegue – assumano la titolarità di città metropolitana ai fini dei finanziamenti strutturali, nazionali e comunitari. Abbiamo gia’ chiesto al presidente dell’Assemeblea Ardizzone, in un momento di stallo dei lavori parlamentari quale e’ quello attuale, di aprire una finestra legislativa per approvare immediatamente questo provvedimento”.
Fra i punti di forza della proposta forzista c’è anche il ripristino dell’elezione diretta del Presidente della Provincia, che a seguito dell’abrogazione degli enti era stato sostituito da commissari di nomina governativa.
Ad illustrare la proposta, oltre al capogruppo Falcone, anche il senatore di Forza Italia Vincenzo Gibiino: “Il disegno di legge che prevede il ritorno delle province in Sicilia, presentato dal gruppo di Forza Italia all’Ars – afferma – è l’unica strada possibile e sensata da intraprendere per arrestare quanto prima il disastro dovuto alla pessima riforma Crocetta, che è riuscita in un duplice drammatico intento: sopprimere la democrazia intermedia e compromettere l’erogazione di servizi essenziali ai cittadini”.
“Le nuove province disegnate da Crocetta in Sicilia, e da Renzi nel resto del Paese, sono un vero e proprio disastro – aggiunge il senatore di Forza Italia -. La Sose società del ministero dell’Economia e della Banca d’Italia, ha certificato un buco per le province di 651 milioni di euro per la sola spesa corrente, cosa che rende impossibile l’approvazione dei bilanci 2017, assicurare il pagamento degli stipendi ai dipendenti e garantire la fornitura dei servizi alle popolazioni”.