Il premier Paolo Gentiloni prepara il blitz a Taormina prima del G7. Stando alle indiscrezioni di queste ore, dovrebbe registrarsi a fine aprile la presenza del presidente del Consiglio nella Perla dello Ionio, che poi ospiterà il summit dei sette grandi il 26 e 27 maggio. Gentiloni è intenzionato ad effettuare una visita per monitorare lo stato delle cose e verificare, insomma, di persona che tutto sia pronto a quel punto per il grande evento.
Il sopralluogo verrà posto in agenda tra la fine del mese o al più tardi nei primi giorni di maggio mentre, in verità, è in atto un’autentica corsa contro il tempo per la messa a norma del Palacongressi (lavori al via in queste ore ma è altamente probabile che si vada verso una deroga provvisoria per l’agibilità), per asfaltare le strade (anche in questo caso si parte da lunedì mattina in via Garipoli e per 25 giorni consecutivi su 10 km di strade interne e di accesso al centro storico di Taormina) e con la frana della villa che deve ancora essere rimossa (qui si inizierà addirittura a ridosso di Pasqua e occorre il ripristino di 20 metri di belvedere crollato due anni fa).
Al momento sono, invece, in dirittura d’arrivo i lavori per le due elipiste provvisorie e procedono le attività per la definitiva predisposizione del piano di sicurezza. “Il G7 di Taormina sarà espressione di numerosi cambiamenti – ha detto il premier Gentiloni – Quello di maggio è il primo G7 al quale parteciperà il nuovo presidente americano, nelle prossime settimane sono molto attesi i risultati delle elezioni francesi e in questi giorni è iniziato il processo della Brexit. A Taormina avremo di fronte un mondo con molte novità da affrontare. Al G7 si dovrà anche prendere posizione di fronte a scelte di fondo che non tollerano ambiguità: bisogna rinnovare la fiducia nei confronti dell’economia e delle società aperte su cui abbiamo costruito decenni di benessere. Bisogna scommettere ancora sul libero mercato e la libertà di commercio, il più grande motore economico della storia”, ha aggiunto il premier, secondo cui “il tema centrale del G7 di Taormina sarà costruire le basi di una fiducia rinnovata: protezione dai rischi del terrorismo, ridurre le disuguaglianze e uno sforzo globale per il lavoro”.
Intanto, entro fine aprile dovrebbe effettuare un secondo sopralluogo a Taormina il Sottosegretario di Stato, Maria Elena Boschi, che era stata nella località siciliana il 24 febbraio scorso e sta presiedendo riunioni settimanali sul G7 a Palazzo Chigi. “La Boschi tornerà nelle prossime settimane a Taormina per monitorare la situazione – ha detto il sindaco Eligio Giardina – e sono fiducioso e convinto che per allora saranno in dirittura d’arrivo i cantieri. Arriveremo forse in extremis ma, in ogni caso, si farà in tempo ad effettuare quanto necessario. Anche il Presidente Gentiloni – ha dichiarato il primo cittadino di Taormina – sta seguendo in modo consapevole ed attento le problematiche del G7, informandosi passo dopo passo in modo dettagliato sull’evolversi dei vari iter. Mi ha detto in un recente colloquio che verrà a Taormina prima ancora del G7. Lo aspettiamo nella nostra città”.
Intanto il fronte della protesta contro il G7 siciliano si conferma quanto mai attivo nella preparazione delle iniziative di contestazione che dovrebbero culminare con il corteo dei movimenti cosiddetti “antagonisti“, destinato a svolgersi a fine maggio a Giardini Naxos: movimenti di protesta da Catania a Messina, passando per le varie zone della Sicilia. Giovedì scorso si è svolta a Catania, a San Berillo, in Piazza delle Belle, un’assemblea cittadina sul Daspo Urbano, previsto dal Ministro degli Interni, Marco Minniti.
“La discussione – si legge in una nota di “Officina Rebelde Catania” – è stata amplia e partecipata, con la presenza di molte delle strutture cittadine e una componente studentesca che è stata decisamente maggioritaria. Si è convenuto che i due decreti Minniti in discussione alle camere sono un attacco alla “povertà” ed allo stato di diritto. Si è convenuto che contro entrambi i decreti si convocherà un presidio cittadino in Prefettura giorno Venerdì 14 Aprile. Si proporrà di scendere in piazza contro questi provvedimenti, nella stessa data, anche ad altre realtà con le quali abbiamo rapporti in altre città. Nel “malaugurato” caso che i decreti Minniti dovessero passare – continua la nota – si è concordato di mettere su un legal team“.
La volontà è quella di “creare dei momenti di solidarietà concreta e diretta tra migranti e quartieri, come insegna l’esperienza di “Mediterraneo Antirazzista” che si è proposto di replicare all’inizio di Maggio. Poi il G7 di Taormina: “Resta all’orizzonte, condivisa da tutti, la mobilitazione contro il G7 del 26 e 27 Maggio a Taormina. G7 che parlerà anche di dispositivi di sicurezza e controllo e quindi di come implementare le misure repressive che costituiscono già oggi il fulcro dei decreti Minniti”.
Un altro momento di incontro è in agenda il 2 Aprile “per costruire la contestazione”, evidenzia il Comitato Stop G7 – Messina. “A maggio a Taormina i G7 – spiega il Comitato – quelle che si ritengono le più grandi potenze occidentali, si incontreranno per discutere di come organizzare e gestire i sistemi di controllo sociale e i dispositivi di disciplinamento “necessari alla sicurezza delle città”. Il concetto di sicurezza viene chiaramente distorto e utilizzato in chiave razzista e autoritaria: contro migranti e contro chiunque voglia cambiare l’attuale organizzazione economica della società”.
“In tanti territori – conclude il Comitato Stop G7-Messina – si praticano già forme importanti di resistenza: nelle vertenze dei lavoratori, nelle lotte per la casa, nei territori che respingono l’ecomafia o che difendono scuole e ospedali. Proponiamo, quindi, di costruire a Messina un’Assemblea Sociale contro il G7, che vuole essere un momento di confronto e di approfondimento per dare forza alle realtà conflittuali, alle esperienze di lotta dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei migranti e degli studenti del sud e di questa isola”.