Primo maggio, festa dei lavoratori! Una ricorrenza che si celebra in molti paesi del mondo come Italia, Cuba, Russia, Cina, Messico, Brasile, Turchia e in diversi Stati dell’Unione Europea, tranne negli Stati Uniti D’America dove il “Labor Day” si festeggia il primo lunedì di settembre.
Origini
La festa dei lavoratori affonda le sue origini durante la Rivoluzione Industriale negli Stati Uniti D’America. Ed è proprio a Chicago nel 1866 che venne approvata la prima legge che istituisce l’orario lavorativo da 8 ore e che entrò in vigore l’1 maggio 1867. Questa data fu talmente significativa che venne organizzata un’importante manifestazione con oltre 10mila persone. L’essere riusciti a conquistare le otto ore lavorative fece si che ci fosse una graduale espansione in tutto il territorio statunitense e le manifestazioni furono sempre più diffuse su tutto il territorio.
La rivolta di Chicago
Il 1º maggio 1886, in occasione del 19º anniversario dell’entrata in vigore della legge dell’Illinois sulle otto ore lavorative, fu deciso dalla Federation of Organized Trades and Labour Unions come il giorno di scadenza limite per estendere tale legge in tutto il territorio americano, pena l’astensione dal lavoro, con uno sciopero generale a oltranza, in particolare nella fabbrica di mietitrici McCormick: 12mila fabbriche negli Stati Uniti ferme, con 400mila lavoratori e solo a Chicago il corteo ospitò 80mila operai.
Qui gli operai lavoravano 16 ore al giorno e in pessime condizioni, perciò chiedevano la riduzione dell’orario a 8 ore giornaliere e condizioni più umane. Il 3 maggio 1886 la protesta però si concluse in tragedia. Le forze dell’ordine infatti spararono sulla folla provocando vittime e diversi feriti. Gli anarchici locali si diedero appuntamento per il giorno successivo, il 4 maggio, nei pressi dell’Haymarket Square, dove si “vendicarono” lanciando un ordigno che uccise un poliziotto. La polizia aprì il fuoco sulla folla e 11 persone tra cui 7 agenti persero la vita. Moltissimi furono i feriti. Molti degli anarchici colpevoli dell’accaduto furono poi condannati a morte nell’agosto del 1887, quando i giudici sentenziarono in favore della loro impiccagione.
Il 1° maggio
Nel 1887, Grover Cleveland, ritenne che il giorno 1º maggio sarebbe stata una data ideale per commemorare i sanguinosi episodi di Chicago. Successivamente, temendo che la commemorazione potesse rafforzare eccessivamente il nascente socialismo, spostò l’oggetto della festività sull’antica Organizzazione dei Cavalieri del Lavoro. Tuttavia, già pochi giorni dopo il sacrificio dei cosiddetti Martiri di Chicago, gli stessi lavoratori della città statunitense tennero un’imponente manifestazione a lutto, prova che le idee socialiste non erano affatto morte.
Fu al Congresso Internazionale di Parigi del 1889 che la data del 1º maggio venne dichiarata ufficialmente come la Festa Internazionale dei Lavoratori, e fu adottata da molti paesi nel mondo. La commemorazione fu poi ripresa anche dal mondo cattolico: il 1º maggio 1955, papa Pio XII istituì per tutta la Chiesa cattolica la festa di San Giuseppe lavoratore, perché tale data potesse essere condivisa a pieno titolo anche dai lavoratori cattolici.
In Italia
In Italia non appena si apprese della tragedia di Chicago, iniziò una rivolta a Livorno. Dopo decenni di battaglie operaie e lotte sindacali, si arrivò a dichiarare legali le 8 ore lavorative.
La Festa dei lavoratori in Italia si celebrò dunque, per la prima volta, il 1° maggio del 1891 per essere poi sospesa dal 1924 e per tutto il ventennio fascista. Questo perché venne sostituita dalla Festa del Lavoro del 21 aprile, giorno del Natale di Roma. La Festa dei lavoratori tornò a essere festeggiata di 1° maggio qualche anno più tardi, subito dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale. La festa nazionale è tale dal 1° maggio 1947, data segnata anche dalla “strage di Portella della Ginestra”, alle porte di Piana degli Albanesi, in Provincia di Palermo.
Qui si erano riuniti circa 2mila lavoratori, soprattutto contadini, per celebrare la ricorrenza protestando contro il latifondismo a favore dell’occupazione delle terre incolte. In quell’occasione, però, il bandito Salvatore Giuliano insieme ai suoi uomini sparò sulla folla provocando una carneficina. Nel conflitto vennero uccise 11 persone, 27 furono i feriti. La strage di Portella della Ginestra del 1° maggio resta ancora avvolta da un alone di mistero, il primo grande segreto della storia repubblicana.
La musica oltre la tragedia
Dal 1990, i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con il comune di Roma, hanno istituito un grande concerto per celebrare il primo maggio, rivolto soprattutto ai giovani.
Ogni anno a Roma infatti si celebra questa giornata con il “Concerto del Primo Maggio” in piazza di San Giovanni in Laterano, dal pomeriggio alla notte, con la partecipazione di molti gruppi musicali e cantanti, ed è seguita da centinaia di migliaia di persone, oltre a essere trasmessa in diretta televisiva dalla Rai.