Spese pazze? Ma quando mai. Per il giudice per l’udienza preliminare quelle spese erano legittime eccome. E così, caso archiviato per diciassette parlamentari dell’Ars, che erano finiti indagatai per le legislature 2008 e 2012.
E così, tirano un sospiro di sollievo una caterva di deputati regionali, alcuni dei quali nel frattempo promossi ad assessori. Fra loro, l’attuale assessore regionale alla Formazione Bruno Marziano, del Pd, ma anche Filippo Panarello e Concetta Raia, parlamentari Pd; il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone, il parlamentare azzurro Riccardo Savona e il presidente della Commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo, gli ex parlamentari di An Alessandro Aricò, Carmelo Currenti e Salvino Caputo, gli ex di Grande Sud Carmelo Incardona e Antonino Scilla, Giovanni Di Mauro (Mpa), Marco Lucio Forzese (Centristi per la Sicilia), Salvatore Giuffrida (ex deputato dell’Udc), Mario Parlavecchio (ex Mpa), Giuseppe Picciolo (Sicilia Futura), Giuseppe Buzzanca (ex Pdl) e Orazio D’Antoni (ex Mpa).
Secondo il giudice Walter Turturici non sussiste il reato di peculato e dunque, i soldi spesi dai gruppi parlamentari erano stati per finalità politiche e istituzionali e non certo per vezzi o passatempi personali.
Adesso i pm dovranno decidere sulle posizioni di altri 17 indagati.