Le celebrazioni della Pasqua (Pashkët) bizantina di Piana degli Albanesi (in provincia di Palermo) sono fra le più suggestive d’Italia e attraggono ogni anno tantissimi turisti italiani e stranieri. La loro solennità richiama da un lato la tradizione liturgica Ortodossa dell’Oriente Cristiano, i cui motivi religiosi sono tuttora presenti e fortemente radicati in un complesso di comuni della provincia palermitana, e dall’altro la storia e la cultura arbëreshë propria degli abitanti di Piana.
I festeggiamenti hanno inizio la sera tra il venerdì e il sabato precedenti la Settimana santa: in questa notte si rievoca la resurrezione di Lazzaro. Il venerdì sera si tiene la “Messa dei presantificati” (Proiasmena).
La Domenica delle Palme (Rromollidhet), a Piana degli Albanesi e in tutte le comunità cristiane si tiene il rito della benedizione delle palme e dei rami d’ulivo. A Piana questo si celebra nella chiesa di S. Nicola. La tradizione prevede che l’Eparca a dorso di un asino attraversi il paese fino alla Cattedrale di San Demetrio.
I festeggiamenti proseguono il Giovedì Santo, che quest’anno cade il 13 aprile. Alle 10,30, nella Cattedrale di San Demetrio è in programma il Vespro e la Divina Liturgia di San Basilio il Grande. Di particolare suggestione il Rito della Lavanda dei Piedi: l’Eparca Giorgio Demetrio Gallaro laverà i piedi ai sacerdoti. L’eparca non indossa i ricchi paramenti bizantini in questa occasione, poiché impersona il Cristo.
Il Venerdì Santo alle 10,30 si tiene il Vespro della Deposizione, alle 18,30 l’Ufficio dell’Epitafios Thirinos e alle 20,30 la tradizionale processione per le vie del paese. La Passione e la morte del Cristo sono rappresentati attraverso la sacralità dei canti tipici in albanese (Vajtimet), che celebrano la Passione e la Morte del Cristo. Durante la processione viene portata l’immagine del Cristo, preceduta dal Crocifisso, che viene custodito in un’urna addobbata da fiori. Suggestivi i canti funebri in lingua tradizionale, accompagnati da antichi strumenti di legno di origine bizantina.
Il Sabato Santo, alle 10,30, sempre nella Cattedrale di San Demetrio è celebrato il Vespro e la Divina liturgia di San Basilio. Nelle chiese del paese è tempo di battesimi, accompagnati dal canto dei tre fanciulli del profeta Daniele.
La notte è prevista dalle 24 la Divina Liturgia. Con i ceri accesi ci si avvia in corteo verso il sagrato della Cattedrale. La porta è chiusa e il Papàs intima alle potenze oscure di non ostacolare l’ingresso del corteo. Dall’interno della chiesa giungono voci che rappresentano tali potenze, ma siccome la forza di Dio è più grande, la porta si spalanca. È a quel punto che il Cristo risorge e il corteo entra in chiesa, intonando il Christós anésti (Cristo è risorto), canto liturgico di festa che accomuna gli ortodossi e tutto l’oriente cristiano. Qui viene intonato in greco e in albanese (Krishti u ngjall). La chiesa allora s’illumina a festa. Al termine della Liturgia il canto dell’Anástasis (Resurrezione) riecheggia in tutto il paese.
Di Grande suggestione e di fortissimo richiamo turistico è la Santa Domenica di Pasqua, che ha inizio al mattino. Il Santo Velo, reliquiario tradizionale ricamato, viene esposto ai fedeli. Alle 10,30 c’è la Divina liturgia di San Giovanni Crisostomo. Al termine, un corteo di donne con i tradizionali abiti albanesi del ‘400 sfila per le vie di Piana, fino alla piazza principale. Quindi, la benedizione (bekimi) e la distribuzione delle uova rosse che simboleggiano la rinascita. Le uova sono preparate dalle famiglie del paese ed è tradizione del mondo arbëreshë e più in generale di quasi tutte le comunità orientali di rito greco-bizantino e ortodosso.