“Questa casa non è un albergo!” E meno male! Se un edificio, infatti, fosse come quello che ospitò l’Hotel Patria a Palermo, nel quartiere Kalsa, in via Alloro, probabilmente ben pochi accetterebbero di soggiornare nella quattrocentesca struttura. Motivo? Rifiuti, manutenzione pressapoco inesistente e una radiosa e selvaggia vegetazione, pronta ad accogliere nel cortile del palazzo passanti e visitatori.
Vane, seppure apprezzabili e degne di lode, le iniziative di alcuni privati, come la mostra fotografica allestita nell’atrio dell’Hotel Patria da Luigi Cocuzza: un contributo artistico certamente significativo nella valorizzazione di una struttura, che purtroppo, a causa di contese giudiziarie, risulta adesso abbandonata.
A segnalare la condizione di degrado in cui versa l’Hotel Patria è Mauro Alessi, da tempo in prima linea nella denuncia, attraverso i social, delle criticità del patrimonio culturale e storico-monumentale di Palermo. Sul suo profilo Facebook sono state postate una serie di foto, che immortalano in particolare i detriti, che risulterebbero dai lavori interrotti.
“L’edificio ha subito una serie di interventi che hanno alterato l’impianto originario, di cui rimane parte del colonnato del cortile. Una scala per l’uscita d’emergenza è stata posta nel cortile con un impatto incompatibile con l’aspetto architettonico e monumentale del chiostro. – scrive – Fra l’altro non ha alcun collegamento con il nuovo edificio in quanto non è stato mai aperto l’accesso nel prospetto: una scala che non assolve a nessun compito se non quello di deturpare il contesto monumentale. A completare, i detriti risultanti dai lavori dell’Università che non stati tolti e smaltiti e giacciono abbandonati. Il rischio crolli ed incolumità pubblica impone la messa in sicurezza al di là di qualsiasi contesa giudiziaria per un appalto che si è aggiudicato chi forse non avrebbe dovuto…..”
L’edificio, Palazzo Naselli di Aragona, è di proprietà dell’Università di Palermo e destinato a residenza universitaria: infatti, è stato sottoposto nel corso del tempo a diversi lavori di ristrutturazione, poi bloccati, a causa di questioni di carattere burocratico. In passato anche frequenti le occupazioni degli studenti, più recente invece (qualche anno addietro) l’appello alle Istituzioni del presidente dell’Ersu Alberto Firenze.