“Il peschereccio Ghibli I può tornare in mare“. L’annuncio è stato dato dal ministro degli esteri Angelino Alfano sulla piattaforma social di twitter. Il motopesca “Ghibli Primo”, iscritto al compartimento marittimo di Mazara del Vallo, era stato fermato due giorni fa dai miliziani libici, intorno alle 9,30 del mattino a circa 25 miglia nord nord-est dalla zona di Bomba, nell’area di Tobruk. Gli armatori Domenico Asaro e Luciano Giacalone, hanno da subito sostenuto che il loro mezzo stesse navigando in acque internazionali antistanti la Libia. A bordo dell’imbarcazione, di proprietà della società mazarese “Lumifa“, si trovavano il comandante Faro Licavoli e altri sei membri dell’equipaggio (tre italiani e tre tunisini).
Il Ghibli primo, insieme ad altri tre pescherecci mazaresi, era già stato vittima di un sequestro, stavolta da parte di miliziani egiziani nel luglio del 2012. Gli stessi miliziani avevano poi, nel novembre 2016, fermato lo stesso Ghibli insieme ad un altro mezzo mazarese in acque internazionali, venendo liberati il giorno seguente.
“Sentiamo il dovere di ringraziare –dichiarano congiuntamente il presidente del Distretto Pesca di Mazara Giovanni Tumbiolo e gli armatori del motopesca Ghibli I – tutte le Autorità che con prontezza e professionalità hanno determinato il rilascio dei peschereccio”.