Chiuso per un’ora lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento per la protesta degli edili che lavorano al cantiere del tratto stradale Bolognetta-Lercara. Al sit-in di protesta, a poca distanza dall’uscita per Bolognetta, hanno partecipato sotto le insegne di Fillea, Filca e Feneal circa 350 operai. Tra azienda madre e indotto lavorano all’opera 500 operai.
“In ballo ci sono – dicono Santino Barbera, Paolo D’Anca e Franco Iudici, segretari generali di Filca Cisl Sicilia, di Filca Cisl Palermo Trapani e di Filca Cisl Agrigento Caltanissetta Enna – la viabilità di un territorio molto vasto e il futuro di centinaia di lavoratori. La classe politica e le istituzioni escano dall’ambiguità e dicano chiaramente se intendono ignorare le esigenze dei cittadini di questi paesi, continuando a non finanziare il completamento dello scorrimento veloce e lasciando le strade limitrofe nelle condizioni allucinanti in cui oggi sono”.
“Oggi la presenza di tanti operai dimostra quanto la crisi nel settore preoccupa gli operai e la tensione, per questo, continua a salire. La Palermo-Agrigento è rimasta paralizzata un’ora. E purtroppo da parte della presidenza della Regione siciliana e dall’assessorato Infrastrutture non arrivano risposte: nonostante le nostre ripetute richieste di incontro, le istituzioni continuano a latitare”, scrivono in una nota i segretari generali di Fillea Cgil Palermo e Feneal Uil Palermo Francesco Piastra e Ignazio Baudo.
L’opera rischia di non essere completata per mancanza di finanziamenti e per un centinaio di lavoratori già nei prossimi mesi si agita lo spettro del licenziamento. Lo svincolo per Bolognetta, che rientrava nel progetto della Bolognetta-Lercara, e avrebbe potuto allungare il lavoro di altri 8 mesi, è stato stralciato.
“Il finanziamento previsto per lo svincolo, di 14 milioni, è stato utilizzato per altre necessità dalla Regione – aggiungono Piastra e Baudo – Il primo lotto, attualmente in corso, è arrivato al 60% e presto inizieranno i licenziamenti. A 17 lavoratori a tempo non è già stato confermato il contratto. A luglio altri 15 rischiano di andare a casa e l’azienda sta avviando le procedure di riduzione del personale per 70 operai a tempo indeterminato. Progressivamente saranno coinvolti tutti gli altri”.
Gli altri due lotti da ammodernare, inizialmente previsti, la Palermo-Bolognetta e la Lercara Friddi-Agrigento, sono fermi. “Per il primo lotto esiste il finanziamento del Cipe ma manca il progetto. Per il secondo mancano progetto e risorse – proseguono – C’è una situazione di crisi generale dell’edilizia a Palermo che verrebbe aggravata con questi nuovi licenziamenti, in un contesto in cui sono fermi anche appalti che potrebbero partire, come il raddoppio ferroviario Ogliastrllo-Castelbuono, o l’entrata a regime dell’Anello ferroviario della Tecnis, che potrebbero garantire nuove assunzioni. C’è difficoltà sia nel far partire i cantieri che nel portare avanti le opere, anche per inadempienze burocratiche”.
Nella zona del comprensorio palermitano, dove è in atto la mobilitazione, ci sarebbero 11 milioni di euro del Patto per il Sud per le strade secondarie ma i bandi di gara non partono. Con interi paesi, da Villafrati a Corleone, irraggiungibili.