Fino a pochi giorni fa si parlava di ben 8 candidati sindaco nel Capoluogo siciliano. L’ottavo candidato, Marco Lo Bue, era un totale mistero, spuntato all’ultimo momento nel giorno della presentazione delle liste a Palazzo Jung.
Adesso però, per la corsa a Palazzo delle Aquile restano in 6. Fuori innanzitutto proprio Lo Bue, che ha deciso di fare dietrofront: «In queste ore – ammette – ho comunicato alla lista che non sono più disponibile. Ho troppi impegni familiari e a settembre devo sposarmi: non ho tempo per una competizione elettorale».
Fuori dalla corsa a sindaco anche l’avvocato Francesco Messina, che si era presentato alla guida del “Centro riformista”. Ieri la commissione elettorale di Palazzo Jung lo ha convocato per contestargli le modalità di autenticazione delle firme raccolte, circa 1.100. Messina, quindi al momento è escluso dalle elezioni dell’11 giugno, ma lui ha annunciato la volontà di presentare un ricorso.
“La nostra lista – spiega Messina – è stata rifiutata per un requisito che contestiamo infatti oggi stesso faremo ricorso al Tar per rientrare nei termini della competizione elettorale. La nostra lista non è stata accettata per un problema di autenticazione delle firme. Secondo un’integrazione di legge successiva, anche i collaboratori della corte di appello e del tribunale possono autenticarle, come è avvenuto nel nostro caso, per questo faremo ricorso”.
Restano dunque: il sindaco uscente Leoluca Orlando, il leader dei Coraggiosi Fabrizio Ferrandelli, il grillino Ugo Forello, l’autonomista Ciro Lomonte, l’ex iena Ismaele La Vardera, in corsa con Fratelli d’Italia, Lega e Il centrodestra, e la verde Nadia Spallitta, unica donna.