Tra gli aspiranti a sindaco di Trapani, in vista delle elezioni amministrative, previste per l’11 giugno, c’è il senatore Antonio D’Alì.
L’esponente di Forza Italia ha deciso di portare avanti la propria candidatura, nonostante, nelle scorse settimane un provvedimento della Dda di Palermo, con la quale si chiedeva per lui l’obbligo di soggiorno, abbia investito in pieno la campagna elettorale trapanese.
Qualche giorno dopo, in un’accorata lettera ai propri concittadini aveva motivato la propria decisione di restare in corsa, spiegandone con forza le ragioni e chiedendo “la verità”: “Noi siamo persone perbene e tenaci nell’affermare la verità – aveva scritto – Ci difendiamo e vinciamo nelle sedi opportune e siamo uomini e donne che rispettano le istituzioni”.
Candidato di una coalizione, denominata “Progetto per il territorio”, sostenuta da Forza Italia, Partito socialista, Noi con Salvini e Noi per Trapani, il senatore spiega la propria scelta di candidarsi a primo cittadino con la lunga esperienza politica maturata. “Ho sempre dedicato il mio impegno politico a favore dei cittadini, con passione e senso di responsabilità. Mi sono sempre battuto – puntualizza D’Alì – in Senato e non solo, perché al nostro territorio fossero destinati finanziamenti per la realizzazione di importanti infrastrutture, per il recupero del nostro patrimonio edilizio e architettonico, per lo sviluppo del turismo e la realizzazione di grandi eventi”.
Tra i punti principali racchiusi nelle 100 idee del suo programma elettorale, la “valorizzazione del territorio attraverso il turismo, la cultura e il potenziamento delle infrastrutture, in modo da consentire un facile collegamento delle aree periferiche al centro urbano”. Per poi spaziare dall’urbanistica al porto, all’aeroporto e ai servizi sociali.“Investiremo sulle frazioni, non solo per superare la trascuratezza del passato, ma anche per incrementare le potenzialità di quei territori”, puntualizza.
Il tema fondante della sua campagna, è quello della “Grande città”: un progetto, inteso come una sorta di “città metropolitana”, che comprende Erice e si spinge sino a Valderice e Paceco.
“Un progetto innovativo e ambizioso, – spiega – per il futuro del territorio trapanese, pensato per i cittadini, per le loro esigenze e speranze, che nasce dall’improrogabile necessità di sanare le ferite amministrative e urbanistiche che lacerano il territorio trapanese, ma guarda oltre il futuro”.
Intanto, in questi ultimi giorni prima del voto continuano gli incontri di confronto e proposte con i cittadini.