Il candidato sindaco a Palermo del Movimento Cinque Stelle, Ugo Forello, commenta così il voto alle amministrative, che ha sancito la sua elezione quale consigliere comunale a Sala delle Lapidi.
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Forello ha spiegato che il M5S farà opposizione a Sala delle Lapidi, proponendo alcuni dei temi che sono stati i cavalli di battaglia pentastellati nel corso della campagna elettorale.
“Mi aspettavo di più – ha detto – anche se siamo la prima forza all’interno del consiglio comunale, per la prima volta, infatti, abbiamo 5 o 6 candidati al consiglio comunale. Ma la maggioranza dei palermitani non si è espressa in queste votazioni e questo è il sintomo di un problema, perché sono disillusi dalla politica. Non è stata una data felice per la democrazia a Palermo. Unendo le schede nulle e bianche siamo oltre il 7%. Abbiamo eletto un sindaco con una percentuale pari al 20% degli aventi diritto e questo non è un segnale positivo”.
“Il M5s ha preso tre volte di più rispetto al 2012, un risultato straordinario, io stesso ho avuto un numero di preferenze maggiore rispetto a tutti gli altri candidati pur non avendo fatto campagna elettorale per il consiglio comunale – ha aggiunto – Se avessimo vinto questa battaglia sarebbe stato un miracolo popolare, abbiamo avuto la prova certa che il sindaco uscente si è riconfermato grazie ai voti delle liste di appartenenza. Gli apparentamenti, le larghe intese e l’effetto trascinamento voluto da Ferrandelli e Orlando per fermare il m5s ha avuto il suo effetto. In queste condizioni mi chiedo quale sarà la qualità del governo, ritengo non sarà particolarmente efficace con provvedimenti coraggiosi di cui ha bisogno questa città”.
“È stata una campagna molto dura, sono stato oggetto di attacchi e anche questo ha avuto il suo peso. Gli articoli di giornale, le inchieste, le attenzioni alla mia vita professionale e personale sono state maggiori rispetto a qualunque altro candidato, persino chi è stato sotto indagine per reati molto pesanti. Ma noi siamo stati più forti della macchina del fango, abbiamo attraversato una tempesta. Grazie a questo risultato il movimento alle regionali potrà contare su una base solida e unita che ha reso il nostro percorso fluido”.
“Abbiamo fatto una splendida campagna elettorale – ha aggiunto – ma forse non abbiamo avuto il tempo di far capire ai cittadini il nostro impegno per dare fiducia a un nuovo percorso”.
“Ho visto degli articoli di giornale che dicono che il sindaco di Palermo è il ‘papà di Palermo’. A parte il fatto che sarebbe giusto chiamarlo nonno, è stato considerato piuttosto un viceré e io, da palermitano, in questa rielezione vedo una sconfitta dei cittadini palermitani, perché vedo il germe che ha impedito alla cittadinanza di fare un salto di qualità, una sorta di delega in bianco, una concezione che più che da cittadini è da sudditi. Speravo che i tempi fossero maturi per rialzare la testa – ha aggiunto – invece questo quinto mandato del sindaco uscente, il secondo consecutivo, vista la frastagliata maggioranza che avrà in consiglio, sarà probabilmente il preludio per i 5 anni più brutti. Abbiamo un uomo solo al comando, con un sistema verticistico che non farà aumentare l’attivismo e la crescita culturale dei cittadini che noi invece auspichiamo. A quanto pare avrò l’onore di aprire questa consiliatura, saremo dentro il consiglio per aprire le stanze del potere, lo faremo per i palermitani”.
“Per eleggere il capogruppo faremo una turnazione, come avviene anche in parlamento“, ha concluso.“Metteremo sotto scacco tutti consiglieri comunali – ha proseguito – e se non lavoreranno come devono, lo denunceremo”.