La cooperativa. Una parola per mille soluzioni. Un modo di raccontare tante storie che in Sicilia valgono un’unica filosofia di organizzazione e di gestione. La parabola costante di un mondo, che da oltre 30 anni vale un pezzo significativo di tessuto economico e sociale nell’Isola e che si riassume all’interno di un corredo di numeri e cifre che aiutano a capire uno spaccato di realtà siciliana.
Intuizioni o errori clamorosi, modalità di utilizzo di precariato e soluzioni politicizzate. Il contenitore del passato è in grado di produrre una narrativa vasta e articolata.
Il presente dice che oggi sono 12.821 le cooperative in Sicilia, sulle quali il dipartimento delle Attività produttive della Regione effettua la vigilanza.
Di queste 7048 costituiscono il totale delle cooperative aderenti alle ‘centrali cooperative’, 5773 rappresentano il totale di quelle “non aderenti”, suddivise così in funzione di quello che viene definito ‘indice di rappresentatività:
AGCI: 710 – CONFCOOP: 2438 – LEGACOOP: 1026 – UECOOP: 131 – UNICOOP 636 – UNCI: 832.
Il compito del dipartimento regionale preposto è quello di predisporre revisioni a cadenza annuale e biennale, per verificare lo stato di salute di ognuna. In altre parole, se hanno depositato i bilanci o se stanno perseguendo lo scopo per cui sono state costituite.
E poi c’è L’Ircac (Istituto regionale per il credito alla cooperazione). ‘Un carrozzone’, l’ennesimo di troppo, secondo alcuni, della politica siciliana. Un sottogoverno che non produce esiti, secondo altri. Un ente necessario e opportuno secondo altri ancora. Analisi e giudizi, i primi, che spesso rimangono sospesi senza il conforto di una valutazione reale e asettica.
L’istituto fa parlare i numeri: dall’ottobre del 2012 al marzo del 2017 l’Ircac ha deliberato e impegnato finanziamenti diretti e indiretti per linee di credito e massa finanziaria movimentata, per un totale di 60.302.334, 03 euro.
Di questi, 451 per credito di esercizio per un totale di 13 milioni di euro, 224 per credito a medio termine per u totale di 27.053.026,57 euro, 77 alla voce contributo interessi per un movimento di 17.884.488,41 euro e ancora leasing agevolato per 1.134.046 euro e contributi a fondo perduto per 1.226mila euro.
Alla Regione poi non mancano le cooperative che si occupano di politiche sociali e assistenza, mentre l’assessorato alla Salute dirotta direttamente sulle Asp le singole incombenze in questione.
In declino le cooperative di edilizia sociale. Un ruolo che si è compiuto nel passato e che, come confermano dall’Assessorato ai Lavori pubblici, ormai sconta solo scampoli residui di programmazione economica.
Considerato che secondo l’Istat l’incidenza ‘dell’economia non osservata’ in Sicilia è pari al 19,5%, sono in diversi a benedire il vecchio e antico rito della cooperativa. Forse non il più originale dei modelli, ma da sempre, tra i più collaudati.