“L’emergenza incendi di ieri ha riproposto la vulnerabilità del precario sistema di viabilità con grave pregiudizio per i cittadini che hanno la necessità di un soccorso. Così si sta anche mettendo a repentaglio la vita di chi ha la necessità di assistenza“. Il monito arriva dal deputato regionale Alfio Barbagallo, che evidenzia i riflessi pericolosamente negativi anche sul sistema assistenziale che potrebbe determinare l’impressionante sequenza di incendi in atto in queste ore in Sicilia.
“Fino a tarda sera di ieri – spiega Barbagallo – l’autostrada colabrodo A18 Messina-Catania è rimasta paralizzata per via dei numerosi incendi con il traffico (verso Acireale e Catania) dirottato sulla Statale 114 dove fino a notte si sono verificate lunghe file nel tratto Guardia Mangano – San Giovanni Bosco. Mezzi di soccorso dunque paralizzati e attività di assistenza condizionata da quel pronto soccorso del Sant’Isidoro soppresso con le gravi difficoltà per raggiungere il nosocomio acese”.
Il deputato zafferanese Barbagallo esprime grande preoccupazione per la prosecuzione della stagione estiva, a fronte della “tangibile precarietà degli assi viari di collegamento, condividendo anche l’indignazione legittima del comitato dei cittadini a sostegno dell’ospedale giarrese dopo il disastro di ieri in autostrada e la paralisi della Statale”.
“I vertici dell’Asp – afferma Barbagallo – giocano con il ‘fuoco’ mettendo a repentaglio la vita di chi ha la necessità di assistenza. Sullo sfondo anche le gravi carenze organizzative del sistema antincendio con pochi mezzi e uomini con il Corpo forestale, in particolare, sommerso dalle richieste di intervento in un territorio teatro di numerosi roghi, in larga parte anche dolosi.
L’emergenza urgenza, dunque, è un tema delicato e, in un territorio come quello jonico etneo, non può passare in secondo piano. La stessa rete delle ambulanze del 118 risulta inadeguata in caso di necessità in un periodo di grande affluenza di gitanti e vacanzieri. Fondachello registra già a luglio uno spaventoso incremento di residenti con le spiagge affollate specie nei fine settimana e, in queste condizioni, non è certo possibile gestire, come sta accadendo, le emergenze con l’elisoccorso i cui costi ricadono sulla collettività.
Ancora oggi sul territorio continuano ad operare ambulanze non medicalizzate nonostante gli impegni assunti all’indomani delle morti per malasanità a Giarre nell’estate 2015. Ritengo necessario – conclude Barbagallo – che i sindaci del territorio con il supporto del comitato cittadino facciano sentire la propria voce per la riattivazione del pronto soccorso all’ospedale di Giarre. Ancora più forte. Prima che sia troppo tardi“.