“Sospendere con urgenza gli esiti del congresso regionale del Psi che si è svolto sabato scorso ed effettuare tutte le verifiche necessarie a ripristinare il rispetto dello statuto del Partito e le regole vigenti, provvedendo alla nomina di un commissario pro tempore per la Sicilia”.
Lo chiedono con una lettera, inviata alla Commissione nazionale di Garanzia e al segretario nazionale del Psi Riccardo Nencini, Vincenzo Capizzi, segretario della Federazione Psi di Enna, Saverio Ficarra, segretario della Federazione Psi di Caltanissetta e Antonio Venturino, deputato regionale e componente della Direzione Nazionale del partito.
Capizzi, Ficarra e Venturino, nella lettera inviata ai garanti nazionali, sostengono che: “La convocazione del Congresso regionale non è stata diffusa con i mezzi e i tempi previsti dal vigente regolamento, impedendo di fatto la partecipazione di numerosi delegati e dei compagni, con la conseguente impossibilità di qualsivoglia confronto politico e la garanzia di pari opportunità di partecipazione alla elezione degli eventuali organismi interni. Inoltre – si legge nella nota – nessuna segreteria regionale è stata convocata nelle settimane o nei giorni precedenti per fissare la data del congresso, l’elenco ufficiale dei delegati con diritto di voto e le modalità di svolgimento del congresso medesimo riguardo agli interventi e alla presentazione di documenti politici e delle eventuali candidature alla carica di segretario regionale”.
Di conseguenza, per i tre rappresentanti del Psi, “nel corso dell’assemblea di Palermo è stato illegittimamente eletto il nuovo segretario regionale” (il deputato regionale dell’Ars Nino Oddo di Trapani).
“Alla luce del fatto che, in Sicilia, le elezioni regionali sono state fissate il 5 novembre, dunque imminenti – affermano Capizzi, Ficarra e Venturino – si sollecita la Commissione a deliberare con somma urgenza, onde evitare qualsiasi ulteriore nocumento sul piano politico ed elettorale alla credibilità del partito e dei suoi rappresentanti”.
“Nessuno può essere al di sopra delle regole del nostro partito – osserva Antonio Venturino – il Congresso regionale al di là degli esiti andava convocato secondo norme che sono scritte e alle quali tutti dobbiamo attenerci. Riteniamo più che fondate le nostre ragioni e ci appelliamo ad un organismo chiamato a tutelare tutti gli iscritti”.