La storica imbarcazione di Legambiente si trova in questi giorni in Sicilia per monitorare la qualità delle acque marine, denunciare le illegalità ambientali, il marine litter e le trivellazioni di petrolio che continuano a minacciare le acque siciliane.
La Sicilia è la settima regione che ospita il tour 2017 di Goletta Verde, che ha già fatto tappa a Palermo il 12 e il 13 luglio e sarà a Capo d’Orlando nella giornata di domani 14 luglio.
L’obiettivo del tour è di monitorare, come ogni anno, la qualità delle acque marine lungo la penisola, ma anche di denunciare le illegalità ambientali, le speculazioni edilizie, la cattiva gestione delle coste italiane, le trivellazioni di petrolio che continuano a interessare anche e soprattutto proprio la Sicilia.
In concomitanza della sosta a Palermo è stata inoltre effettuata la pulizia della spiaggia di Sant’Erasmo, nell’ambito del progetto Clean Sea Life di cui Legambiente è partner.
Proprio in occasione dell’arrivo di Goletta Verde, prevista per le ore 16, la nota associazione ambientale italiana ha promosso, presso il nuovo porto turistico di Capo d’Orlando un incontro per un confronto a più voci dal titolo “Qualità delle acque di balneazione, paesaggio costiero e identità del territorio”.
Una bella occasione per parlare dei valori ambientali, storici e paesaggistici di quest’area geografica e che costituiscono una risorsa strategica per affermare un modello di sviluppo virtuoso, saranno inoltre presentate esperienze e personalità capaci di attivare percorsi positivi a partire dal riconoscimento e dall’uso corretto delle risorse ambientali.
Capo d’Orlando Marina è molto sensibile al tema ambientale e marino e proprio per questo, insieme alla Rete MPN Marinas di cui fa parte, aderisce al progetto Clean Sea Life, a tal proposito durante l’incontro di venerdì i responsabili del marina e della rete interverranno per raccontare il progetto e le iniziative previste nei prossimi anni a Capo d’Orlando e nei marina del network.
L’iniziativa, cofinanziata dalla Comunità Europea, vede coinvolti importanti partner quali il Parco Nazionale dell’Asinara (capofila del progetto), la Fondazione Cetacea Onlus, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, Legambiente Onlus e MedShark. L’obiettivo è di coinvolgere pescatori ricreativi e professionisti, subacquei, diportisti, yacht club, scuole e, più in generale, l’intera comunità sul tema dei rifiuti marini, ispirando un cambiamento delle abitudini e incoraggiando azioni concrete e comportamenti più responsabili in difesa del mare.
Numerose le azioni previste per i prossimi quattro anni che coinvolgeranno parallelamente tutti i partner e che vedranno i target del progetto impegnati in prima linea in attività concrete.
I Marina della rete coinvolgeranno diportisti, yacht club, scuole vela e comunità di canottaggio in una serie di attività di sensibilizzazione sugli effetti dannosi causati dai rifiuti sull’intero ecosistema marino.