“Avremo tempo per parlare di assessori nei prossimi incontri, abbiamo deciso di vederci tra lunedì e martedì prossimi, per riavviare il tavolo del centrodestra e la consultazione tra i partiti per la definizione del programma e delle prossime tappe in vista delle elezioni“. Lo dice all’ANSA Roberto Lagalla, candidato del centrodestra unito a sindaco di Palermo, dopo che i partiti della coalizione hanno raggiunto faticosamente la sintesi sul suo nome come candidato a sindaco di Palermo.
Lagalla è molto chiaro sul percorso che va intrapreso: “Partiremo da 10 macrotematiche nel segno della discontinuità e di una progressiva e precisa volontà di cambiamento – dice – A Palermo ci sono esigenze urgenti e programmi di lungo periodo da avviare subito, mettendo sempre al centro i cittadini attraverso l’ascolto, la partecipazione, l’inclusione e la corresponsabilizzazione. Immagino un cambio di passo nel rapporto tra il Comune, l’amministrazione e i palermitani. Bisogna coinvolgere Università, Camera di Commercio e tutte quelle istituzioni del territorio che possono offrire un contributo concreto“.
Tra gli argomenti caldi il tema dei rifiuti, dell’abbandono di ingombranti e della raccolta differenziata che ha sempre stentato a decollare. “La presenza di masse di rifiuti in ogni parte della città – sottolinea Lagalla – è una delle espressioni più terribili del distacco tra l’attuale amministrazione e la città. Servono un progetto di sensibilizzazione, di riorganizzazione della raccolta e un potenziamento dei controlli, serve un patto sociale tra operatori economici, cittadini e amministrazione. I cittadini chiedono servizi. Va aumentata la percentuale molto bassa di differenziata che fino a oggi si pratica solo in alcuni quartieri, va estesa a tutta la città studiando forme di semplificazione”.
Altro nodo al pettine i conti del Comune che rischia il default. “Se non si parte dal dato di bilancio assolutamente veritiero ogni piano di riequilibrio è destinato al fallimento, si può accettare se fattibile e flessibile nella sua durata – precisa Lagalla -. Il bilancio deve avere requisiti di veridicità, serve una ‘due dilingence’, bisogna attivare un’azione di recupero delle tasse, soltanto una parte dei palermitani versa la Tari, l’Irpef che non si posso aumentare sempre a carico di chi onestamente paga, bisogna recuperare da chi non ha mai pagato”.