Azioni. Intervalli e reazioni. Il tempo dell’attesa è finito anche per Roberto Lagalla. Quello della disponibilità al confronto, invece non è ancora scaduto. Uno ‘spazio di riflessione’ già aperto e marzo e inaugurato «contro nessuno, ma oltre».
Porte dunque che si aprono e altre che non si chiudono. Una piattaforma programmatica rispetto a cui l’ex rettore di Palermo si fa garante nei confronti dei siciliani, candidandosi alla presidenza della Regione. Pone al tempo stesso questa base di confronto a disposizione delle alleanze.
Ragionevolmente. Con disponibilità all’ascolto, ma senza consegnarsi incondizionatamente e senza riserve. Con prudenza e senza fretta, ma senza indugi ormai, con determinazione, ma anche con attenzione a capire chi ci vuole stare veramente garantendo un accordo che dia luce e spazio alle prerogative di questo manifesto politico ed elettorale.
Il secondo hasthag delle elezioni regionali dopo #diventeràbellissima, irrompe sulla scena con la presentazione della candidatura di Roberto Lagalla, presentata stamani presso le sede dell’agenzia Italpress: “L’inevitabile esigenza di porre la mia candidatura alla presidenza della Regione con #ideasicilia nasce dalla natura civica del nostro gruppo. e dal rapporto diretto con i cittadini. La legge elettorale spinge a ragionamenti di coalizione e di alleanza, il senso di responsabilità politica porrà un problema di relazioni tra i partiti.. Lo faremo partendo con la ferma determinazione per andare avanti”.
Lagalla ha precisato: “il nostro è un partito-non partito, un movimento che coglie nelle epserienze maturate nei territori il suo programma. Guardiamo alle fozre che si sono poste in antitesi al governo Crocetta“.
Riformismo solidale in senso liberaldemocratico, ribadisce dunque Lagalla che guarda al centro destra allargato, ma anche a Nello Musumeci, verso il quale lui stesso ribadisce la stima, ma nei confronti di cui non apre, né chiude a una ipotesi di ticket.
Lagalla mette nel mirino l’antipolitica: “Noi siamo la politica”– ha invece ribadito – aperti al ragionamento con tutti, io mi sento il più non politico dei politici e il meno politico dei non politici”.
Non vuole demonizzare i corpi intermedi. Non rinnega in altre parole la politica attiva e militante, quella che ritiene sia capace di creare un interfaccia di valore con la gente. Non rinnega il suo passato di assessore alla Sanità del governo Cuffaro, anzi vanta i risultati del suo piano di rientro e una forte indipendenza da tecnico garantita all’epoca, ricorda, dallo stesso Cuffaro e attacca anzi la Sanità gestita oggi tra sprechi e cattivi esiti.
Parte così dunque la prima “nuova” candidatura delle regionali 2017 di Sicilia , come lui stesso ha ricordato, dopo quelle già in campo di Cancelleri, Musumeci e Crocetta, già in campo cinque anni fa.