Burocrazia killer nelle opere pubbliche siciliane? Una cosa è certa, mettere insieme le due cose in una sintesi virtuosa appare complicatissimo. L’esecuzione di lavori importanti per lo sviluppo dell’isola molto spesso è paralizzata da eccessi di vario tipo della burocrazia regionale per i quali non si trova soluzione. Una denuncia della Filca Cisl cita quasi 100mila posti di lavoro persi negli ultimi 6 anni, 13mila imprese costrette a chiudere l’attività.
Croce e delizia delle opere pubbliche in Sicilia rimane la Siracusa-Gela opera da 286 milioni di euro. (Lotti 6-7-8). Il consorzio autostradale è stato più volte alle prese con problemi finanziari che hanno avuto un riflesso inevitabile sull’esecuzione dei lavori e nei rapporti con le imprese. Il problema è connesso alla possibilità del processo di trasformazione del Cas, consorzio autostradale siciliano. All’Ars se la stanno prendendo comoda , ma la commissione è al lavoro sulle soluzioni.
Luigi Bosco, assessore ai Lavori pubblici del governo Crocetta dà alcune notizie e snocciola dati in controtendenza, in un contesto generale che comunque rimane caratterizzato da diverse criticità: «È stata scongiurata sulla Ragusa-Catania la variante che avrebbe comportato un rinvio di anni ai lavori. In una conferenza di servizi dieci giorni tra Lavori pubblici, Territorio e Beni culturali, si è arrivato a un decreto inter assessoriale che ha consentito la decertificazione delle aree boschive».
Adottato anche un decreto di finanziamento per 60 milioni di euro su Tremestieri per quanto riguarda il porto. Bosco dunque aggiunge:«Siamo pronti con il lotto della Nord-Sud da 121 milioni di euro. Sono quasi pronti inoltre i decreti di finanziamento 54 milioni per la Bronte-Adrano e 134 per la Trapani-Mazara del Vallo, 120 milioni per un tratto dello scorrimento veloce di Licodia Eubea nel tratto di Caltagirone».
Bosco ha preso un testimone in corsa e potrà in questa fase che separa il governo dalla fine della legislatura articolare le varie fasi che saranno la transizione verso il prosieguo di molti di questi lavori.
Il dipartimento alle Infrastrutture nel recente passato ha trainato la certificazione dei fondi europei nella programmazione 2007-2013 con una spesa di un miliardo 513milioni di euro. Adesso si annuncia una ulteriore certificazione di altri 72 milioni di euro.
L’ammodernamento della Palermo-Agrigento la statale ribattezzata ‘la strada della morte è limitato al tratto Bolognetta-Lercara.
C’è poi il rallentamento del tratto che riguarda il raddoppio della linea ferroviaria tra Ogliastrillo e Castelbuono. Una storia contrattuale che nasce nel 2012. Il progetto esecutivo è stato definito nel 2014. Ad oggi siamo ancora alle attività preliminari. Ballano 386 milioni di euro complessivi di investimenti. Sono 160 milioni di euro i fondi europei che devono essere spesi entro il 2022.
Il Comune di Cefalù ha proposto una variante al progetto, ipotesi accolta da Rfi ( Rete ferroviaria italiana), ma per procedere alla ridefinizione dell’accordo contrattuale occorre ancora del tempo. Tra le considerazioni che in questo caso sono oggetto di una ulteriore valutazione, va analizzato con attenzione quanto possa incidere la variante in questione sul tempo complessivo di realizzazione dell’opera che sconta in partenza un ritardo oggettivo già di due anni.
L’incognita rimane alta. Altra vicenda per cui non si può parlare di blocco dell’opera, ma sicuramente di un forte ridimensionamento nei tempi di esecuzione, è quella che riguarda il passante ferroviario di Palermo. L’opera ha subito un rallentamento nei lavori nei mesi scorsi e oggi sta ripartendo. Alla base dei fatti che hanno determinato la situazione di stallo una serie di criticità tra Rfi e l’impresa che sta svolgendo i lavori in questione.