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Pedofilia: abusi durante riti religiosi, 4 arresti a Catania

mercoledì 2 Agosto 2017

Quattro persone sono state arrestate con l’accusa di atti di violenza sessuale commessi su minorenni all’interno di una congregazione religiosa di 5mila adepti, ‘giustificando’ gli abusi come azioni mistiche spirituali.

E’ quanto emerge dall’operazione ’12 apostoli’ della Polizia postale di Catania, coordinata dalla Procura distrettuale etnea, su una comunità di circa 5.000 adepti fondata da un sacerdote deceduto.

Il gip ipotizza i reati di associazione per delinquere e violenza sessuale aggravata ai danni di minorenni.

Sono un uomo e tre donne le persone arrestate e condotte in carcere per associazione per delinquere finalizzata alla violenza sessuale su minorenni nell’ambito dell’inchiesta ’12 apostoli’ della Procura distrettuale di Catania. Sono il presunto ‘santone’ e tre collaboratrici dell’uomo, che non è un religioso.

Dalle indagini del compartimento Sicilia orientale della Polizia postale è emerso che l’indagato avrebbe abusato di minorenni per ‘purificarle’ e ‘iniziarle’ alla vita spirituale, mentre le tre donne, secondo l’accusa, avevano il ruolo di plagiarle per convincere le vittime a subire la violenza sessuale facendo credere loro che fossero ‘azioni mistiche spirituali, aventi valenza religiosa’.

Particolari sull’operazione saranno resi noti durante un incontro con i giornalisti che si terrà alle 10.30 nella sala conferenze della Procura della Repubblica di Catania.

Gli arrestati sono Pietro Capuana di 73 anni, che per un quarto di secolo ha diretto la comunità ‘Cultura ed Ambiente’ di Aci Sant’Antonio, una vera e propria setta, condotto in carcere. E tre donne poste ai domiciliari: Fabiola Raciti di 55 anni, Rosaria Giuffrida di 57 e Katia Scarpignato di 48.

L’inchiesta della procura della Repubblica, guidata dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Marisa Scavo e dal sostituto Laura Garufi e affidata al compartimento della Polizia postale e delle comunicazioni guidata da Marcello La Bella, è stata avviata in seguito alla denuncia dettagliata della mamma di una ragazzina finita nel giro delle setta religiosa di Aci Sant’Antonio.

E’ stata lei a consegnare agli 007 della polizia uno smartphone con delle conversazioni in chat che evidenziavano le intenzioni degli organizzatori religiosi che chiedevano alle ragazzine avvicinate di scrivere delle lettere contenenti dichiarazioni d’amore nei confronti di Capuana. Sono così iniziate delle intercettazioni telefoniche e di tipo tradizionale nel cenacolo, dove si riunivano tutti gli adepti. Gli abusi sessuali su minorenni, ma anche maggiorenni, sarebbero andati avanti per venticinque anni.

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