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L’Ars chiude i battenti, cala il sipario su una legislatura da dimenticare

giovedì 7 Settembre 2017

L’ultima seduta di una legislatura (poco) gloriosa all’Ars è prevista per il prossimo 19 settembre. Intanto, a causa della scarsa operosità dell’Aula e dell’inagibilità politica della maggioranza che sostiene il governo, importanti appuntamenti legislativi sono rimasti al palo.

Le conseguenze più immediate  riguardano la fusione  Cas-Anas, la Formazione professionale, la legge di riordino del settore dei rifiuti e quella di riforma del Turismo voluta dall’assessore Barbagallo. Questo solo per citare alcuni dei casi concreti, i cui effetti negativi potrebbero essere apprezzabili a breve. Per quanto riguarda infatti l’obbligo formativo mancano all’appello 15 milioni di euro per  i corsi ex Oif.

Da Roma sono arrivati 14 milioni  per il finanziamento dei corsi ordinari, più altri quattro per il sistema duale. Di queste risorse un milione e mezzo è servito a finanziare il bando per l’apprendistato di primo livello. 330 giovani negli istituti tecnico-professionali, agrari, alberghieri,  che studiano e lavorano e saranno coinvolti negli istituti. Per ogni ragazzo utilizzato le ditte ricevono 500 euro e le risorse relative ai tutor aziendali.

L’Assemblea regionale, nei mesi scorsi aveva tagliato il finanziamento per i corsi ex Oif da 25 milioni di euro a 10. In un primo momento 9 milioni della dotazione vennero rimodulati per l’assistenza ai disabili, scendendo così a 16 milioni. Poi, un ulteriore taglio operato in commissione Bilancio ha portato la dotazione a 10 milioni in totale. Oltre a ciò la Regione, nella Formazione deve restituire allo Stato ogni anno tre milioni di euro per somme che non erano in precedenza tornate indietro a Roma. Ecco dunque che la cifra di 10 milioni si riduce alla fine a 7.

Criticità elevate in prospettiva anche per la vicenda del Consorzio autostradale siciliano. Il disegno di legge originario è stato ridimensionato e prevede l’autorizzazione al CAS  di potersi trasformare in società per azioni. Per quanto riguarda le successive aggregazioni e d eventuali fusioni, prima di tutte quella con l’Anas, questo potrà avvenire in un secondo momento con un apprezzamento da parte del prossimo governo regionale, con una approfondita analisi di parametri e dei piani industriali che andranno ad essere valutati. L’Anas presenterebbe dal canto suo la possibilità di integrare con i propri quadri gli organici del Consorzio, garantendo un importantecontributo in termini di progettazione e direzione dei lavori.

La legge sul turismo puntava invece a regolare il settore, in particolare sotto l’aspetto che prevedeva sanzioni per chi utilizzava lavoratori in nero nel settore alberghiero.

Travagliata e rimasta al suo destino anche la riforma dell’organo di gestione del settore rifiuti in Sicilia, su base regionale, che avrebbe dovuto coordinare al meglio le società d’ambito e le Srr (gli ex Ato). La corsa a  individuare le responsabilità adesso incrocerà il fuoco di fila della campagna elettorale con un prevedibile gioco di rinfacci a cui si appassioneranno poco tutti. I primi gli elettori.

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