L’innovazione tecnologica e scientifica in anestesia e rianimazione. Questo il tema del terzo Meeting mediterraneo di anestesiologia, rianimazione ed emergenza che si terrà a Palermo, nelle sale di Palazzo Sant’Elia, dal 14 al 16 settembre.
Oltre settanta, tra relatori e docenti provenienti da tutta Italia, si confronteranno nell’arco delle tre giornate di lavoro, sulle nuove frontiere di una disciplina che ha allargato i suoi confini, comprendendoterapia del dolore, medicina perioperatoria e l’area dell’emergenza intra ed extra ospedaliera.Parteciperanno all’evento scientifico oltre 600 iscritti di area medica e 150 di infermieristica provenienti in gran parte dall’Italia meridionale.
Più nel dettaglio, la medicina perioperatoria, che coinvolge in Sicilia oltre tremilapazienti ogni giorno, vedrà i referenti nazionali della Siaarti(Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva)produrre nel corso dell’evento di Palermo, quasi in anteprima, i protocolli e le procedure che il prossimo ottobre saranno ufficialmente presentati al Ministero della Salute. Si terranno, inoltre, corsi sulla gestione delle vie aeree, d’aiuto ai professionisti che si trovino ad affrontare, nell’area dell’emergenza e in ospedale, l’insufficienza respiratoria. Spazio, poi, anche alla donazione degli organi, che nell’ultimo anno ha visto un netto incremento dei numeri di donazione e trapianto in Sicilia.
Alcune sessioni saranno dedicate anche alla terapia del dolore acuto e cronico. Si parlerà, tra l’altro, di trattamento dei politraumi, del soccorso sul territorio con elicottero, di gestione delle gravi emorragie ostetriche,dell’applicazione delle più moderne e avanzate tecniche di monitoraggio emodinamico e di nuove metodiche di ossigenazione extracorporea.
Responsabili scientifici del congresso sono Antonino Giarratano, direttore del Dipartimento Emergenza e urgenza e della Scuola di specializzazione del Policlinico universitario di Palermo, nonchévicepresidente nazionale della Siaarti, e Romano Tetamo, direttore del Dipartimento Emergenza e urgenza dell’Arnas Civico del capoluogo siciliano. “Molti sostengono – afferma Giarratano – che il progressivo decremento delle risorse economiche porterà sempre di più la sanità pubblica a garantire prevalentemente le cure in acuto e in emergenza. L’anestesista rianimatore è l’emblema della sanità pubblica e, con la sua professionalità e con la qualità dell’offerta sanitaria che deve essere in grado di offrire, trattando quasi sempre pazienti in imminente pericolo di vita, ne dovrà essere garante”.