Un interessante ed originale viaggio enogastronomico-culturale nella Sicilia più vera e interessante. Più vera e interessante perché l’arte gastronomica, del preparare cibi e bevande, nella nostra terra, ha una tradizione millenaria stratificata di sapienza e di saggezza, di cultura profonda della quale sono portatrici, spesso inconsapevoli, tutte le donne che hanno appreso, di madre in figlia, di nonna in nipote, la magia del cucinare i piatti siciliani che sono unici al mondo.
È noto a tutti che la più bella isola del Mediterraneo, nei millenni, è stata conquistata da sedici eserciti. Ogni impero che l’ha conquistata, l’ha posseduta, l’ha amata, l’ha arricchita di bellezze e di sapori unici e irripetibili che sono stati tramandati di generazione in generazione. Gli eserciti che nei millenni si sono succeduti ai precedenti, hanno cercato di cancellare le tracce dell’amore degli sconfitti; ma la nostra terra ha protetto i lasciti di chi battuto è stato costretto alla fuga, e ha saputo conservarli camuffandoli e stratificandoli con le bellezze delle dominazioni successive e delle culture imposte dai nuovi “amanti“.
Questa stratificazione è visibile in architettura, nella nostra lingua dialettale, nelle scritture e nei saggi che nei secoli hanno lasciato traccia evidente della nostra poderosa civiltà. Questa stratificazione è da assaporare e gustare nei cibi e nelle bevande della nostra cultura culinaria che solo papille colte e sensibili possono riconoscere e apprezzare.
Ed è proprio a questo punto che il bel libro di Cardillo Di Prima e Romeo assume un ruolo interessante e stimolante per gli appassionati di buona cucina e del buon gusto: perché nel leggerlo si potranno cogliere le sfumature più che gastronomiche, di vera e propria cultura del preparare il buon cibo e le ottime bevande siciliani fatti di odori, di profumi, di aromi, di spezie, dei colori vivaci dei suoi frutti, delle trasparenze dei suoi vini e dei suoi dessert, dei sapori raffinati e unici del pianeta terra.
Il lettore che si appresta a leggere i bellissimi racconti di Licia Cardillo Di Prima e Elvira Romeo dev’essere consapevole di questa cornice storico-culturale, dev’esser consapevole che raccontare l’arte della preparazione dei cibi siciliani vuol dire percorrere millenni di storia e di maestria, dev’essere consapevole che preparato quel particolare pasto non sarà solo assaggiare un buon piatto, ma sperimentare millenni di storia di vita vissuta da centinaia di generazione che hanno abitato e creato le bellezze nelle quali dalla nascita noi siciliani siamo immersi inconsapevoli di farne visceralmente parte.
Il libro delle due autrici si sviluppa in due distinte parti, legate da un’unica logica narrativa che è quella del buon cibo siciliano e delle ottime bevande mediterranee da una parte, dell’arte della loro preparazione, senza dover necessariamente fare una distinzione tra cibi nobili e cibi poveri.
Lucia Di Prima racconta le sue belle esperienze legate all’infanzia nelle quali associa uno o più piatti delle tradizioni siciliane.
Elvira Romeo, cuoca per amore e per passione, descrive diverse ricette tipiche nostrane, soffermandosi sulla loro preparazione e sui passaggi enogastronomico per arrivare alla presentazione della portata e alla sua degustazione raffinata che profuma di Sicilia.
Il lettore che avrà letto queste poche righe, a questo punto, se amante del bello, non potrà che essere curioso di un racconto culinario da gustare più che da leggere.
Scheda con link utili:
https://www.darioflaccovio.it/ cultura-siciliana/1256- rosolio-alla-cannella.html
https://www. liciacardillodiprima.it/