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La legge per il rilancio dei piccoli Comuni è cosa fatta: punta a valorizzare i territori

venerdì 29 Settembre 2017

E’ stata approvata ieri al Senato la legge “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni” che mira a favorire e promuovere lo sviluppo sostenibile economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli comuni.

Si tratta di una realtà che rappresenta il 57% del territorio nazionale, un’area caratterizzata da un fortissimo valore identitario, in cui vivono 10 milioni di persone, ma a grave rischio di desertificazione. In Italia i piccoli comuni, ovvero i comuni con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, sono quasi 5.600, cioè il 70% dei Comuni italiani.

La legge non riguarda però solo i piccoli comuni ma estende alcuni benefici anche ad altri comuni con le stesse problematiche di spopolamento: i comuni collocati in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico, i comuni caratterizzati da marcata arretratezza economica, i comuni nei quali si è verificato dal 1981 ad oggi un significativo decremento della popolazione residente, i comuni caratterizzati da condizioni di disagio insediativo (sulla base di specifici parametri definiti in base all’indice di vecchiaia, alla percentuale di occupati rispetto alla popolazione residente e all’indice di ruralità).

La legge vuole promuovere l’equilibrio demografico del Paese, favorendo la residenza nei piccoli comuni, incentivare la tutela e la valorizzazione della bellezza del nostro territorio che si esprime nel patrimonio naturale, rurale, storico, culturale e architettonico della rete dei piccoli comuni.

La legge, per frenare il rischio di abbandono prevede l’adozione di specifiche misure a favore dei cittadini che vi risiedono e a favore di chi sceglie di insediare in queste aree un’attività produttiva, in particolar modo quelle funzionali ad attrarre turisti.

La norma varata istituisce il fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli Comuni con una dotazione complessiva iniziale di 100 milioni destinata a finanziare investimenti per la riqualificazione e l’accessibilità dei piccoli comuni.

La legge punta ad investire proprio sulla bellezza dei piccoli Comuni. Prevede infatti la possibilità di individuare alcune zone di particolare pregio, dal punto di vista dei beni architettonici e culturali, da potenziare con interventi, pubblici e privati, per riqualificare l’area urbana, rispettando le tipologie delle strutture originarie. Consente ai comuni, di acquisire e riqualificare immobili per contrastare l’abbandono di terreni e di edifici, di acquisire o stipulare intese per il recupero di case cantoniere e di stazioni ferroviarie non più utilizzate e attribuisce ai piccoli comuni la facoltà, anche in forma associata, di stipulare, con le diocesi della Chiesa cattolica e con le rappresentanze delle altre confessioni religiose che hanno concluso intese con lo Stato, convenzioni per la salvaguardia e il recupero dei beni culturali, storici, artistici e librari degli enti ecclesiastici o degli enti delle confessioni religiose civilmente riconosciuti.

I piccoli comuni potranno così diventare motore di sviluppo economico e simbolo di una Italia che investe sulla sua bellezza e sulla sua capacità di meravigliare il mondo intero. Il provvedimento varato ieri prevede infatti che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, d’intesa con l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, le Regioni e le Film Commission regionali, predisponga ogni anno specifiche iniziative per la promozione cinematografica anche come mezzo per la valorizzazione turistica e culturale di questi gioielli del Paese.

Si tratta altresì di un provvedimento di equità sociale: la legge propone infatti alcune misure finanziarie atte a portare la banda larga anche nei piccoli Comuni che sino ad oggi venivano esclusi dai piani di investimento degli operatori di settore visto che la dimensione demografica scoraggiava la realizzazione di reti di connessione veloce e ultraveloce. Grazie alla nuova legge, oggi la banda larga diventa realtà per tutto il paese.

La legge consente inoltre il ricorso alla rete telematica gestita dai concessionari della Agenzia delle dogane e dei monopoli per favorire il pagamento di imposte e tributi. I piccoli Comuni potranno stipulare specifiche convenzioni, affinché i pagamenti di imposte comunali e vaglia postali possano essere effettuati presso gli esercizi commerciali dei comuni e delle frazioni che non serviti dal servizio postale.

I piccoli Comuni potranno promuovere il consumo e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta o a chilometro utile, ovvero quelli il cui luogo di produzione, di coltivazione o di allevamento della materia prima sia situato entro 70 chilometri da quello di vendita e per i quali è dimostrato un limitato apporto delle emissioni inquinanti derivanti dal trasporto. Il provvedimento normativo varato ieri prevede anche che i piccoli Comuni destinino specifiche aree per la realizzazione dei mercati agricoli per la vendita diretta.

I piccoli comuni potranno istituire, anche in forma associata, centri multifunzionali per fornire servizi anche in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale.

Il rilancio dei piccoli comuni passa anche a misure per rinforzare il sistema dell’istruzione nelle aree rurali e montane, prevedendo l’informatizzazione e la progressiva digitalizzazione delle attività didattiche e amministrative delle scuole.

Nei piccoli comuni sarà inoltre assicurata la vendita dei quotidiani grazie all’intesa raggiunta tra Governo, Associazione nazionale dei comuni italiani, Federazione italiana editori giornali e i rappresentanti delle agenzie di distribuzione della stampa quotidiana.

Nell’anno che segna i più alti indici di crescita del turismo in Italia proprio nei borghi e nei piccoli centri attraversati dai cammini naturalistici e religiosi che stanno contribuendo a decretare il turismo e l’agricoltura le filiere produttive di rilancio del Sud, questa legge segna – insieme alla legge sulle ferrovie turistiche – un passaggio fondamentale proprio per il rilancio del Mezzogiorno. 

Una legge che offre grandi opportunità in Sicilia, che con Gangi, Montalbano Elicona e Sambuca – si è imposta come la regione con più bei borghi di Italia ed hai a dimostrato, con il lavoro fatto con la rete dei borghi, che è proprio dai piccoli comuni che riparte la sfida per rilanciare il Sud.

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