Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha annunciato che presenterà una denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo. Il tema è quello dei migranti, per i quali Orlando parla di “gestione criminogena“.
“Continua l’intreccio perverso e criminale tra genocidio e business. L’Europa ogni tanto si sveglia e scopre quello che sta accadendo, una strage degli innocenti, frutto di un sistema criminogeno. Ora sono arrivati i russi, gli ucraini con gli yacht e le barche a vela, e il business continua. Dimenticando che il finanziamento di dittatori, ieri in Turchia oggi in Libia, produce soltanto un ulteriore incentivo al business criminale. Presenterò una denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo nei confronti di questo ignobile mercato che riguarda gli Stati europei e l’Unione Europea. La mia è un’accusa da giurista: non mi riferisco alla distinzione, che io non accetto, tra migranti economici e richiedenti asilo. Ma al fatto che in base alla propria legislazione, l’Europa riconosce il diritto all’asilo dei siriani e poi non li mette in condizione di raggiungere l’Europa. Li costringe a vendersi a mercanti di morte, pagando cinque, seimila euro, quando potrebbero viaggiare in business, atterrando a Londra, piuttosto che a Berlino o a Amsterdam, senza morire e senza finanziare il crimine. Sarà poi la Procura di Palermo a stabilire qual è l’organo competente dichiara il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
“Noi siamo a favore dell’abolizione del permesso di soggiorno – continua Orlando – perché la mobilità internazionale è un diritto umano inalienabile. La ricca Europa con i suoi stati potrebbe sicuramente accogliere i migranti piuttosto che lasciarli morire in mare. Basterebbe sedersi attorno ad un tavolo e capire che i migranti sono persone umane, i nostri fratelli, le nostre sorelle, i nostri amici, i nostri vicini di casa. Persone esattamente come noi. Alla luce di tutto questo assume ancora più rilievo la Carta di Palermo, che è quella Carta che mi consente di rispondere, a chi mi chiede quanti sono i migranti nella nostra città, che non sono né 60mila, né 70mila, né 80mila. A Palermo non ci sono migranti, chi arriva a Palermo diventa palermitano“.