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Orlando, Micari e la sua “sfida gentile” che non morde

mercoledì 27 Settembre 2017

Niente umorismi, né facili ironie. L’Arcipelago di Orlando è una cosa seria. Basta volerci credere. E per arrivarci c’è voluto un sacco di tempo. Il candidato presidente Micari arriva alla sede di Via Libertà, quella dei cambiamenti con la C maiuscola, per presentare la lista del’valore aggiunto’, quella che nelle intenzioni del sindaco di Palermo dovrebbe replicare nei territori il moltiplicatore di partecipazione che ha fatto la differenza, a suo dire, nel modello Palermo. Ci riuscirà? Il dubbio è fondato.

Orlando e Micari siedono accanto. Orlando riempie subito la scena e parla dello Statuto: “Calamità istituzionale. Così  com’è  va riformato.  Senza dimenticare che non si applica la normativa su enti intermedi.  Articolo unico di modifica statuto ecco  cosa occorre. Mettere al bando il voto segreto che mortifica  e “autorizza tutte le porcherie  possibili”. Poi Orlando sposta la sua attenzione sull’emergenza alloggi. Prosegue in una carrellata che non risparmia:“i giovani  che devono andare all’estero per tornare conoscendo il tedesco e l’inglese. Può valere per tutti”.

La Sicilia che volta pagina per Orlando assume d’incanto le sembianze di Micari: “Una garanzia rispetto a una somma di consensi. Il tempo della politica affidato  alla moltiplicazione dei consensi è finito. Ai candidati chiederemo certificato penale e i carichi pendenti”.

Il  sindaco di Palermo  getta  via la calcolatrice e alza il baricentro: “Accogliendo i migranti arrivano i turisti.  Questo non significa chiudere gli occhi e affrontare i problemi”. Micari apre un varco nell’assolo di Orlando: “il vero valore aggiunto della mia presenza sta nel coinvolgere  chi della gente ancora pensa  che si possa cambiare velocità”.

Per il rettore palermitano bisogna parlare a chi non vuole andare a votare: “Diamo una visione una  competenza con progettualità e gestione. Il nostro  programma  poggia sui temi di lavoro,diritto e territorio”.

Micari rispolvera la filosofia della Rete di Orlando: “Non bisogna avere paura a dirlo”. Il viaggio di Micari in Sicilia punta a risolvere le esigenze  di semplificazione  burocratica per le imprese. La sua è “una rivoluzione gentile”. Così  la definisce e non nasconde   la necessità di potenziare viabilità e infrastrutture: ” ‘ampliamento a cargo di Comiso va fatto subito. Cominciamo a esprimere progetti anche sui porti e sull’acqua  pubblica. Facciamolo con spirito e civismo”

Il futuro che manca al nostro dialetto, dice Micari va ritrovato nei fatti: “mettiamo pragmatismo  nelle cose”.

“Orlando già ha vinto”, scherza  in siciliano invece il sindaco di Palermo che non accetta le critiche sul fatto che la campagna elettorale lo possa distogliere dall’amministrazione. Parlando della lista dei territori per cui ci sono a suo dire più  richieste che posti Orlando profonde ottimismo a volontà, in atetsa che escano la liste da qui al sei ottobre.

Su Crocetta e la sua esperienza di governo  invece Micari loda conti in regola e sanità ma ricorda la strada lunga sui temi dei precari e dei rifiuti.

 

 

 

 

 

 

 

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