“Totò Riina è in una tomba e Giovanni Falcone continua a vivere nelle scuole, continua a vivere nell’immaginario collettivo come l’uomo che ha dedicato la sua vita alla lotta alla mafia, per poterci liberare dalla mafia”. Lo ha detto Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso da Cosa nostra nella strage di Capaci, a margine della cerimonia di scopertura del busto restaurato di Giovanni Falcone consegnato alla scuola che porta il suo nome, nel quartiere Zen, a Palermo.
Il busto marmoreo del giudice, decapitato e danneggiato lo scorso 10 luglio, tornato al suo posto. A promuovere l’intervento e’ stata l’Associazione Nazionale dei Funzionari di Polizia, in collaborazione con il Comune e la Questura di Palermo.
Alla cerimonia hanno preso parte, oltre alla sorella del magistrato Maria Falcone, il prefetto, Antonella De Miro, il questore, Renato Cortese, il comandante provinciale dei carabinieri Antonio Di Stasio, il comandante della Guardia di Finanza Giancarlo Trotta e il sindaco Leoluca Orlando.
All’indomani del raid che decapitò l’opera, il segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia Enzo Letizia, assunse l’impegno di farsi carico del restauro dell’opera. Hanno subito risposto quattro giovani restauratori della facoltà di “Conservazione e restauro dei beni culturali” presso il dipartimento di Fisica e Chimica
dell’Università di Palermo. I giovani hanno lavorato in alcune stanze del commissariato San Lorenzo. A restaurare il busto sono stati Gianluca e Jessica Di Paola, Martina Palermo e Giuseppe Contiguglia. In collaborazione con l’amministrazione comunale, il busto trova adesso una sua nuova collocazione nell’atrio della scuola Falcone.
“L’associazione nazionale dei funzionari della Polizia di Stato è orgogliosa di restituire all’istituto comprensivo Giovanni Falcone il busto restaurato del magistrato – dice Letizia – Credo sia giusto ricordare una celebre frase di Falcone ‘Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’. Ecco io credo che oggi questo busto aiuterà le idee di Giovanni Falcone a camminare sulle giovani e robuste gambe degli studenti palermitani”.
“Riina è morto ed è sconfitto, Giovanni Falcone è morto ma non è sconfitto – ha aggiunto Maria Falcone –. Le sue idee continuano a camminare sulle gambe di tanti italiani onesti”.Maria Falcone ha poi aggiunto: “Spero che i segreti di Toto Riina possano uscire fuori attraverso il pentimento di altri soggetti che non conosciamo, ma spero anche che si arrivi alla verità attraverso indagini che sono state fino a oggi approfondite e accurate, ma che ci hanno reso nota solo la manovalanza delle stragi. Mi auguro possano portare a qualcosa di concreto”.
“È un giorno di festa per voi tutte e tutti. È un giorno di festa per il Paese intero. Mi unisco, anche se a distanza, alla vostra celebrazione: una statua oggi riprende il suo posto all’interno della scuola ‘Falcone’. Ma la memoria e il ricordo degli insegnamenti del giudice ucciso barbaramente 25 anni fa non hanno mai lasciato, neanche per un secondo, il cuore e la testa delle giovani e dei giovani che si formano all’interno del vostro istituto”. Lo scrive la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in un messaggio inviato alla preside, ai docenti, alle famiglie e agli studenti dell’istituto palermitano.
Il busto del giudice Giovanni Falcone, “grazie al contributo dell’Associazione nazionale Polizia, torna a casa, accolto dall’abbraccio di una comunità scolastica che è stata offesa da un atto vigliacco e oltraggioso, ma che non ha mai perso – commenta la ministra – la determinazione a opporsi alla mafia, alla criminalità e al malaffare”.
Riconoscendo il “lavoro preziosissimo” che l’istituto svolge in un quartiere difficile come lo Zen di Palermo, la ministra ribadisce che il sistema di istruzione “è presidio di legalità e cittadinanza. Luogo di riscatto, in cui ragazze e ragazzi possono crescere liberi da condizionamenti. Spazio in cui si dà concreta attuazione all’articolo 3 della nostra Costituzione, fondamentale per costruire società di eguali diritti e pari opportunità”.
Assicurando tutto il suo sostegno al personale della scuola “Falcone” che ha proseguito nella sua missione educativa “senza mai farsi fermare da soprusi e intimidazioni” e citando le parole di Giovanni Falcone – “la mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine” – Valeria Fedeli conclude ringraziando i destinatari del suo messaggio, “prezioso esempio per il Paese”.