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Raid vandalico al quartiere Zen di Palermo, danneggiato monumento di Giovanni Falcone

lunedì 10 Luglio 2017
busto falcone

“Il danneggiamento e il vilipendio della statua dedicata a Giovanni Falcone sono atti gravissimi – ha dichiarato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – ancor più grave perché rivolti anche a danneggiare una scuola che svolge da anni una importante opera di sensibilizzazione e formazione sociale. Appena informato mi sono messo in contatto sia con la Dirigente scolastica sia con le Forze dell’Ordine, auspicando che si possa risalire al più presto agli autori di questo gesto vile. Allo stesso tempo ho disposto che le maestranze comunali si adoperino per il pronto restauro della statua e un sopralluogo sarà svolto in questo senso domattina“.

La dichiarazione del sindaco arriva dopo la notizia del danneggiamento del monumento dedicato a Giovanni Falcone davanti l’istituto comprensivo Falcone-Borsellino di via Marchese Pensabene 34, allo Zen, a Palermo.

Alla statua e’ stata staccata la testa e un pezzo del busto, usati per sfondare il vetro superiore della porta d’ingresso della scuola. Indaga la polizia. In passato l’istituto e’ gia’ stato oggetto di raid vandalici.

Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria” ha dichiarato subito su twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Il busto è stato donato alla scuola nel 1997 dall’Istituto superiore per la difesa delle tradizioni ed è stato più volte danneggiato.

Già alcuni giorni dopo l’inaugurazione venne mozzata la testa; nel 2003 con un altro atto di vandalismo fu tranciato il naso e imbrattato il volto.

L’ultimo restauro era stato ultimato poco prima della cerimonia di commemorazione della strage di Capaci, il 23 maggio scorso.

E adesso l’ultimo oltraggio a pochi giorni dal ricordo di un altro giudice ucciso nel 1992: Paolo Borsellino, proprio come successe nel 2014. Il 18 luglio di quell’anno, qualcuno ha dato fuoco ad alcuni banchi, poi fu imbrattato il busto di Falcone e bloccato l’ingresso dell’edificio con la colla.

A poco servono le telecamere, quelle sopravvissute ai continui furti, piazzate nella scuola.

Gli inquirenti sono al lavoro per trovare i responsabili, ma c’è scarso ottimismo; più positiva, almeno in chiave futura, la sorella del magistrato, Maria Falcone.

Il gesto di quattro delinquenti – ha detto – non vuol dire, come ho sentito, che Palermo sia una città irredimibile, non è cosi, è solo questione di tempo, come diceva mio fratello Giovanni“.

La presidente della Camera, Laura Boldirini, parla di “gesto ignobile e vigliacco” ma “oltraggiare la memoria di Falcone non basterà a oscurare la sua grandezza“.

Per il presidente del Senato, Pietro Grasso, è una dimostrazione di paura da parte della criminalità: “Di notte, contro la statua di Giovanni, dentro una scuola. È difficile immaginare qualcosa di più vile e squallido. Se è un avvertimento mafioso sarebbe una prova di debolezza, non di forza; se invece si trattasse del gesto di una banda di vandali sarebbe l’ulteriore conferma che dobbiamo ripartire dalla scuola“.

“Faremo subito restaurare la statua – assicura  la ministra dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca Valeria Fedeli -. Conosco molto bene il lavoro preziosissimo che la comunita’ educante della ‘Falcone’ fa ogni giorno garantendo a studentesse e studenti, in coerenza con la nostra Costituzione, la possibilita’ di crescere come cittadine e cittadini consapevoli, attivi, liberi da ogni condizionamento. Sono vicina alla dirigente, alle insegnanti e agli insegnanti, al personale scolastico tutto, alle ragazze e ai ragazzi e alle loro famiglie. Non e’ la prima volta che questa scuola e’ oggetto di attacchi. Chi la dirige e chi ci lavora non si e’ mai fermato, anche stavolta saremo al loro fianco“.

Infine, poche, laconiche ma dense di significato le parole del presidente della Regione Crocetta, su quanto accaduto: “Sgomento, indignazione, sofferenza, rabbia”

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