Il Villaggio della cultura, uno spazio che guarda lo Stretto e che può diventare un luogo d’incontro e di confronto, di esposizioni e rappresentazioni. Trasformare l’ex Cittadella fieristica con un progetto che la valorizzi pienamente è la proposta del responsabile provinciale infrastrutture della Nuova Dc Salvatore Merlino.
“Penso ad un Cultural Village Messinese- spiega Merlino– Creando uno spazio espositivo unico, molto grande, un ‘anti-museo’ in metamorfosi permanente, dove prevedere più spazi culturali interconnessi tra loro, ma diversi ed in continuo cambiamento. Un Centro culturale che sia allo stesso tempo accessibile ed esigente, generoso e tagliente, caldo e radicale, poetico e trasgressivo, un territorio di apprendimento di esperienze emozioni e vita; un ‘non luogo’ diverso da quanto fatto fino ad ora nei tradizionali spazi espositivi, da cui far scaturire un nuovo modo di fruire l’arte con tutti i sensi”.
Secondo l’esponente della nuova Dc è possibile rilanciare cultura, arte, auto imprenditorialità e turismo, unendo valori e simboli del brand Messina anche senza puntare su grandi cantieri e progetti internazionali, puntando invece su sinergie tra istituzioni e privati.
“Tutto questo senza realizzare grandi infrastrutture– siega- ma recuperando il possibile dei padiglioni vincolati e, per altri, nel caso abbatterli se non sono più recuperabili. Si deve coraggiosamente stravolgere questi spazi, rendendoli fruibili e sfruttando il water front, oggi negato da un modello di architettura assolutamente desueto. Il progetto dovrebbe essere scandito da mostre tematiche e monografiche, interventi su larga scala esplorando tutte le aree dell’espressione artistica – dalla performance all’artigianato artistico, alla moda, ad uno spazio relativo all’arte del movimento, del suono, dei video, dei cartoon e della parola. Questi spazi potrebbero essere realizzati in pochi padiglioni nuovi creando percorsi di interconnessione, sfruttando la tecnica ologrammi 3D, le nuove tecnologie, rigenerando così spazi abbandonati da anni. Fondamentale sarebbe realizzare anche un grande laboratorio di creazione, seguito da grandi maestri, che possa contribuire attraverso la progettazione, ogni anno, alla creazione di diverse mostre nella nostra città e in occasione dei maggiori incontri d’arte internazionali”.
Gli spazi esterni dovranno essere utilizzzati per servizi, aree espositive, bar, negozi collegati al mondo dell’arte. Il modello di finanziamento potrebbe essere misto pubblico/privato. Si dovrebbero trovare fondi grazie alla sponsorizzazione aziendale e ad una Fondazione di supporto, agli eventi organizzati dai marchi e alle sfilate della settimana della moda, e da diverse concessioni.
“Potrà diventare – conclude Merlino – un villaggio culturale influente del mondo contemporaneo e uno dei progetti più effervescenti per il ripensamento e la rinascita di cittadella fieristica. Un villaggio cosmopolita in cui non potrà mancare una grande vita notturna e dove sarà possibile investire anche in progetti di auto imprenditorialità per i giovani”.