“La provincia di Trapani è la più ricca dal punto di vista preistorico d’Europa e quindi del mondo“. A dirlo Vincenzo Tusa, archeologo e padre di Sebastiano.
E proprio da questo che a Francesco Torre è nata l’idea di realizzare un Museo Regionale della Sicilia Occidentale. Anche perché: “La provincia di Trapani è l’unica d’Italia che non l’ha”.
A parlarne a ilSicilia.it è lo stesso Torre, premio Unesco e uno dei principali studiosi di Preistoria e Protostoria della Sicilia, ovviamente di fama internazionale. Inoltre, è l’attuale presidente del consorzio universitario di Trapani.
Il museo
“Questo museo è concepito partendo dalla preistoria, dato che noi abbiamo siti archeologici importantissimi”, spiega.
Nel Trapanese sono tanti i siti dove sono stati rinvenuti reperti archeologici. Basti citare Selinunte, Segesta, Lilibeum, Mozia, Cave di Cusa, Campobello di Mazara, Sesi di Pantelleria e Erice, Custonaci, Salemi Partanna, Favignana, Mazara del Vallo e tanti altri. Molti scoperti dallo stesso Torre tra pitture in varie grotte e reperti risalenti alla Battaglia delle Egadi.
“Molti di questi reperti però – aggiunge – sono nei sotterranei dei musei regionali di Palermo o dispersi in quelli più piccoli della provincia. Esposti, ma non in modo sequenziale, ossia, dal Paleolitico sino all’età dei metalli”.
L’idea di Torre è quindi di “Realizzare un grande museo anche perché, grandi sono i reperti archeologici della provincia di Trapani e si sta pensando di ubicarlo vicino a un ingresso dell’autostrada“. Una delle possibili aree potrebbe essere anche quella tra Trapani e Marsala.
“Al momento, col sindaco e gli assessori siamo in una fase di ricerca. La superficie dovrà essere di circa 30.000 metri quadri. Perché il museo dovrà avere tutte le caratteristiche che deve avere un museo moderno che si rispetti. Nello specifico: un parcheggio per i pullman un giardino e quindi del verde che lo circondi. A seguire faremo un concorso di idee si può arrivare e così stiamo vedendo se poter accedere a o ai fondi del PNRR o ai fondi europei. Poi parleremo con la Regione che sicuramente ci aiuterà dal punto di vista culturale”.
Tra idea e realizzazione
“Siamo ancora nella fase iniziale. L’idea è mia ma deve essere della società civile. La gente deve sapere che c’è un progetto – conclude -. Spero che questo museo si possa fare il più presto possibile e che io lo possa vedere”.