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Messina, Croce e Siracusano: “Ecco la verità sulle baracche. Una vergogna farci una lista”

domenica 29 Maggio 2022

Su questo tema ci sono state troppe speculazioni, non avrei voluto fare questa conferenza stampa, ma dopo quanto sta accadendo mi vedo costretta a fare un’operazione verità. Il rischio è creare precedenti pericolosi”. Matilde Siracusano è nel foyer del Palacultura, alle sue spalle scorre un video che ripercorre le tappe che hanno portato alla legge Carfagna sul risanamento, e cartelloni con foto e dichiarazioni di alcuni dei protagonisti che sulla vicenda hanno fatto di più negli ultimi tre anni che nei decenni precedenti.

A sparare a zero ci penserà nel corso della conferenza stampa il candidato sindaco Maurizio Croce: “Fare una lista che si chiama Mai più baracche è una vergogna inaccettabile”, ma spetta alla parlamentare di Forza Italia ripercorrere date e tappe che hanno portato alla legge.

La sinergia è stata fondamentale, il risanamento non si risolve in 10 giorni ma in 3 anni abbiamo messo le condizioni per risolvere le criticità- spiega Matilde Siracusano- Se un ministro del governo si muove, risponde alla città e dà risposte attese da decenni e poi viene offeso, quanto ha fatto non viene riconosciuto, allora si crea un precedente pericoloso. Messina rischia l’isolamento, le conseguenze le paga la città”.

La deputata ricorda come tutto sia scaturito dal no dell’allora governo gialloverde (il Conte I), alla richiesta di dichiarazione dello stato d’emergenza per le baracche presentato da Musumeci su istanza del sindaco De Luca. Il no era motivato dal diniego della Protezione Civile nazionale che in sostanza spiegava come poiché la questione delle baracche è esistente da oltre mezzo secolo allora non si può più parlare di emergenza.

A quel punto predispongo un ddl- ricorda la Siracusano– ma non va avanti. Nel frattempo, poco prima della pandemia, grazie alla sensibilità di Marcello Scurria, presidente ArisMe organizzo a Roma, in Parlamento, una mostra sulle baraccopoli. Le immagini colpiscono tutti e tutti i capigruppo del centrodestra firmano la mia proposta di legge”.

Dopo aver visto la mostra la ministra Mariastella Gelmini si reca a Messina, visita le baracche e dirà: “nonostante ciò che i miei occhi hanno visto ho riscontrato grande dignità e coraggio, frutto della volontà che solo madri e padri disperati possono avere”.

La ministra “sposa” la causa che nel frattempo ha un iter piuttosto travagliato nella Commissione competente. Il ministro per il sud del periodo, il siciliano Giuseppe Provenzano, non mostra lo stesso entusiasmo per la proposta di legge che infatti finisce nel mezzo di un braccio di ferro tra i partiti. A cambiare le cose sarà la nascita del governo Draghi e l’ingresso al governo, come ministra per il sud, di Mara Carfagna, che prende il posto di Provenzano.

Il primo atto da ministro di Mara Carfagna– ricorda ancora Siracusano-è la legge che porta risorse straordinarie per il risanamento. Legge, sottolineo, all’interno del decreto Covid, quindi c’è una sorta di forzatura pur di dare risposte a Messina. Il problema è che i poteri speciali non vengono dati al sindaco, come invece sarebbe naturale, ma al prefetto. Questo accade perché il sindaco ha posto in essere situazioni di scontro sia con la Regione con il governo. Gli scontri istituzionali creano problemi e creano precedenti che vengono pagati dalla città”.

Matilde Siracusano non nega tutto il lavoro fatto con grande sinergia sia con l’amministrazione comunale che con ArisMe e con la deputazione ed anzi grazie a questo lavoro di squadra è stato raggiunto un risultato che però adesso deve continuare.

Mai avrei pensato che dopo il lavoro svolto insieme le cose sarebbero cambiate così”, spiega, facendo riferimento anche agli attacchi che l’ex sindaco De Luca le ha destinato dal momento in cui è scesa in campo con il candidato sindaco del centrodestra.

A sferrare il colpo è quindi Maurizio Croce:Il nostro intento è quello di far sapere ai messinesi come sono andate le cose. Un’operazione verità sul risanamento che non appartiene ad una parte politica piuttosto che ad un’altra. Invece il 13 maggio abbiamo visto che c’è una lista di una coalizione che si chiama Mai più baracche. Ecco chiamare così una lista è una vergogna. Dirò di più, De Luca si è fatto scippare il ruolo di commissario per la legge speciale sul risanamento proprio a causa dei suoi scontri. Noi reclameremo un ruolo che tocca al sindaco. A Messina serve un primo cittadino che non isoli la città”.

A chi chiede al candidato se in caso di elezione a sindaco cambierà i vertici di ArisMe Croce risponde che no, che per lui “la continuità amministrativa è sacra. La mission è l’obiettivo non chi lo raggiunge. A strumentalizzare le baracche non siamo stati noi, ma altri. Noi non facciamo passerelle, ma non possiamo stare zitti se addirittura si chiama una lista Mai più baracche”.

E Matilde Siracusano rincara la dose: “Non è uno status, non esiste lo status di baraccati ed anzi, è bene ribadire che la strada maestra è quella di acquistare nuovi alloggi come fatto finora e non costruire casermoni che diventano ghetti”.

In conferenza stampa anche la senatrice azzurra Urania Papatheu che chiosa: “Sono stata testimone del grande lavoro di Matilde Siracusano che ha l’unica pecca di essere bella e per questo attaccata. Croce non fa show, non fa l’attore come altri che ci hanno reso ridicoli davanti a tutta Italia durante la pandemia..……”

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