Ancora prima per nuovi contagi da SarsCov-2 tra le province dell’Isola, e con un’incidenza di infezioni sulla popolazione salita, nel giro di tre giorni, da 307 a 346 casi ogni 100.000 abitanti, asticella superata, al momento, solo dal territorio di Siracusa. È il quadro epidemiologico della città metropolitana di Palermo aggiornato a ieri, incrociando i dati del bollettino quotidiano del ministero della Salute con il bilancio settimanale regionale: una situazione “non molto confortante, che probabilmente andrà a complicarsi nei prossimi giorni quando aumenterà il flusso di viaggiatori in arrivo“.
Parola del commissario Covid Renato Costa, che dopo il ponte del 2 Giugno registra “un notevole rialzo di positivi soprattutto tra i turisti, un target che purtroppo non possiamo più monitorare come facevamo prima, quando era ancora attivo il servizio tamponi all’aeroporto. Nel frattempo, dopo i 5 casi di Omicron 5 individuati a Palermo e tutt’ora ricoverati, per seguire l’evoluzione di questa variante (più contagiosa delle altre) siamo aumentando il volume di sequenziamenti genetici: nelle ultime ore abbiamo consegnato circa 300 test al Centro qualità laboratori, vedremo se spunteranno fuori altri casi”.
“Il guaio – prosegue Costa – è che la gente sembra aver dimenticato di colpo la pandemia, tanto che è sempre più raro trovare cittadini che indossano la mascherina nei negozi o nei supermarket”.
Intanto, sul fronte scientifico, un team coordinato dal professor Andrea Corteggiani del dipartimento di discipline chirurgiche oncologiche e stomatologiche dell’università, insieme alla dottoressa Claudia Crimi dell’università di Catania, ha lavorato a una ricerca clinica internazionale multicentrica confrontando una nuova metodica di somministrazione di ossigeno con l’ossigenoterapia convenzionale in pazienti con insufficienza respiratoria dovuta a Covid.