L’Asp di Messina dispone la chiusura dell’hub della Fiera dal 1 luglio, ma il commissario Alberto Firenze non ci sta, snocciola numeri e risultati e spiega perché, oggi più che mai sarebbe un errore smobilitare un presidio che è vitale.
A voler far chiudere i battenti all’hub in Fiera è l’Asp di Messina che, con una nota del 20 giugno a firma del direttore amministrativo Caterina Di Blasi, del commissario straordinario Bernardo Alagna e del direttore sanitario Domenico Sindoni, lega la decisione ai costi della struttura.
Mantenere l’hub vaccinale costa mensilmente 100 mila euro e secondo la direttrice amministrativa Di Blasi “non è più percorribile la strada del mantenimento di una struttura così economicamente gravosa per l’azienda e considerato che le attività non connesse al covid 19 possono essere svolte presso i locali istituzionali aziendali con diretta gestione da parte delle articolazioni aziendali già all’uopo previste senza la necessità di ricorrere a strutture e servizi esterni”. L’Asp quindi dispone la chiusura dell’hub dall’1 luglio ed il conseguente trasferimento delle attività di vaccinazione covid e Lea nonché gli altri servizi connessi presso i punti vaccinali ordinari già esistenti e presenti nell’ambito del territorio della Città di Messina nonché presso altre eventuali strutture che potranno essere messe a disposizione.
Insomma, due anni al servizio della città (ed in realtà anche della provincia), l’hub tra pochi giorni rischia di chiudere battenti nonostante i numeri siano dalla sua parte. Proprio per questo il commissario per l’emergenza covid Alberto Firenze si sta battendo a tutela del mantenimento sia della struttura che del personale che ha dato dimostrazione di saper offrire servizi efficienti e necessari.
Firenze ha già interloquito con l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza ed ha chiesto un incontro con i vertici dell’Asp di Messina per bloccare il provvedimento di chiusura.
“Da tempo ho anche presentato proposte concrete per limitare le spese- spiega Firenze– Ad esempio già da un paio di mesi ho chiesto di togliere i gazebo esterni e già questo comporterebbe un notevole risparmio mensile, ma non ho ricevuto alcuna risposta. Mi chiedo poi perché chiudere un hub vaccinale che da solo fa il triplo di vaccinazioni di tutti gli altri centri a Messina. Per non parlare dell’andamento dei contagi… Ho proposto soluzioni alternative ma a quanto pare c’è una volontà che va verso un’altra direzione, quella di chiudere, nonostante i risultati che ancora oggi facciamo”.
L’hub in fiera è diventato nel corso dei mesi “multitasking” ed ha ampliato la gamma dei servizi. Non solo covid ad esempio. La struttura è diventata città del vaccino e da quando è stata ampliata l’erogazione ad altri vaccini (ad esempio quello per il papilloma virus) si è registrato, dal 6 giugno, il 130% di incremento in più. Nel solo mese di giugno si è avuto un incremento di oltre 7 mila chiamate attive. Per le vaccinazioni Lea dall’1 marzo al 22 giugno ci sono state 897 dosi somministrate. Nel dettaglio 832 HPV, 65 di altri vaccini e 293 Lea. Sono stati inoltre attivati gli sportelli per le esenzioni in base al reddito e punti informativi.
Nelle richieste agli utenti sul perché avessero scelto l’hub in Fiera le risposte sono state chiare: orario continuato ed ubicazione/accessibilità.
In ultimo occorre ricordare cosa ha portato all’apertura dell’hub in Fiera, struttura che nei due anni di pandemia è stata vitale per la città e non soltanto. In quelle settimane le note dolenti erano proprio le strutture dell’Asp di Messina, là dove ancora si lavorava con carta e penna. L’hub di Messina è stato fortemente voluto proprio per superare tutte le criticità dell’azienda in uno dei momenti più drammatici per la popolazione. Smantellarlo oggi è davvero necessario? Per di più in una fase di ripresa dei contagi?