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Polizia locale, Taormina studia il “modello Catania” per potenziare l’organico

martedì 5 Luglio 2022

Il Comune di Taormina pensa al “modello Catania” per provare a sbloccare l’ormai drammatica situazione del Corpo di Polizia locale, ridotto con soli quattro agenti in organico e con il Comandante Agostino Pappalardo che, tra l’altro, è ormai prossimo a sua volta al pensionamento.

Per quest’estate, nell’ennesima stagione di emergenza si andrà avanti con il supporto esterno che arriverà in particolare per alcuni servizi dalla Polizia metropolitana di Messina, guidata dal Comandante Daniele Lo Presti, ex vicecomandante proprio della Polizia locale di Taormina. La PM di Messina si è resa disponibile ad effettuare un turno ad hoc dalle 17 all’una di notte. Ma è chiaro che non si potrà resistere a lungo in queste condizioni di estrema precarietà e così serve una soluzione. Il dissesto finanziario al momento blocca i margini di manovra e dal Ministero dell’Interno già nei mesi recenti è arrivato il “No” a delle nuove assunzioni a tempo indeterminato, e i vari paletti finanziari posti su eventuali assunzioni a tempo determinato, alla fine, hanno reso impossibile anche quest’ultima opzione.

Il Comune di Taormina non si rassegna e adesso studia quella che potrebbe essere la mossa per tentare di sbloccare la situazione in vista del 2023. Si sta valutando, a quanto pare, se ci sono le condizioni per ripetere quella che fu l’iniziativa intrapresa da un altro Comune finito nel tunnel del dissesto e che, tuttavia, è riuscito ad approdare ad un punto di svolta sui vigili urbani.

Il Comune di Catania a suo tempo (nel 2020) ha avuto l’ok dal Ministero dell’Interno per assumere ben 30 vigili urbani ed in quella circostanza l’Amministrazione del sindaco Salvo Pogliese ottenne finanziamento specifico dal Ministero dell’Interno per stipulare 30 contratti di durata annuale, con 25 delle nuove assunzioni previste poi grazie a un nuovo bando per soli titoli con procedure rapide e altre 5 ripescando coloro che hanno superato i requisiti di idoneità di un precedente concorso bandito nel 2017. Nel caso di Taormina l’ultimo concorso risale al lontano 2001 ed ovviamente non è più utilizzabile quella graduatoria ma l’auspicio è che ci possano essere le condizioni per arrivare ad uno stanziamento da parte del Viminale che possa garantire la sostenibilità dell’impegno per fare delle assunzioni, intanto anche temporanee per coprire il periodo in cui il Comune di Taormina rimarrà in dissesto. Il vero scoglio da affrontare è, in sostanza, quello della copertura finanziaria, in presenza della quale potrebbe aprirsi uno spiraglio per intraprendere atti propedeutici a delle procedure concorsuali da espletare con celerità.

“Si dice sempre che mancano i vigili urbani a Taormina – ha evidenziato il sindaco Mario Bolognari – ma non il motivo e quindi si commette un grave errore. I vigili mancano nella nostra città perché nel 2002, un concorso già fatto ed espletato, già concluso con i vincitori in graduatoria, non è stato portato avanti e le somme sono state distratte per stabilizzare i precari. E’ stata una precisa scelta politica seguita immediatamente alla fine del mio secondo mandato di sindaco. Noi oggi avremmo avuto 10 vigili urbani con 20 anni di servizio sulle spalle, ancora operativi. Il problema fu creato a tavolino e voluto”. 

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