Non si arresta la polemica al Comune di Palermo e tutto sembra pronto per la presentazione della mozione di sfiducia contro il sindaco Leoluca Orlando. Nei giorni scorsi era stata approvata la revisione contro l’assessore alla mobilità Giusto Catania, alla quale era succeduta una conferenza stampa di tutti i componenti della giunta Orlando, tranne il primo cittadino, con cui si lanciava la sfida all’opposizione: “Sfiduciateci tutti”, era stata la provocazione degli assessori.
Ora sembra che le opposizioni vogliano percorrere un’altra strada, quella di sfiduciare direttamente Orlando.
“Sto provvedendo a definire, insieme ad alcuni alleati di centrodestra, una bozza del testo della mozione di sfiducia al sindaco Orlando – ha dichiarato il consigliere della Lega Igor Gelarda -. Entro lunedì il testo sarà pronto, e subito dopo ne proporremo la firma a tutti i consiglieri di buona volontà di questa città. Questa farsa politico-drammatica non può continuare. Il consiglio comunale è ormai diventato una arena, mentre la città è completamente bloccata. Sotto tutti i punti di vista. Orlando deve andare a casa il prima possibile, questo è ciò che vogliono i palermitani e questo è ciò che ha chiesto a noi anche Matteo Salvini. Nessuna paura di tornare a votare, abbiamo lavorato unico obiettivo deve essere liberare la città”.
Ma la Lega non è l’unico partito a Sala delle Lapidi che si prepara a sfiduciare Orlando. Anche dalle parti di Forza Italia c’è chi vuole la testa (politicamente parlando) del sindaco: “Ripeto da mesi che non vi è alternativa alla mozione di sfiducia al Sindaco Leoluca Orlando, la cui permanenza in carica è ogni ora di più motivo di danni alla nostra città, ai servizi, all’economia. Finalmente registro da parte di colleghi consiglieri del centrodestra questa sintonia, per cui mi auguro che arriveremo presto al voto, nel quale ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità di fronte ai cittadini e dovrà dire chiaramente da che parte sta: o con Orlando o con Palermo“, afferma l’azzurra Marianna Caronia.
Non sarebbe la prima mozione di sfiducia presentata contro il sindaco.
Qualche mese fa, infatti, Orlando superò lo scoglio in consiglio comunale, ma stavolta, se la sfiducia venisse effettivamente presentata, il primo cittadino non potrebbe contare sui voti delle truppe di Italia Viva e Italia Viva-Sicilia Futura, nel frattempo passati all’opposizione. Mentre fino a poco tempo fa avevano sostenuto Orlando.
Anche Fratelli d’Italia sembra orientarsi verso la mozione di sfiducia, mentre il M5S lancia strali verso il sindaco: “Continuare a offendere l’attività del Consiglio comunale, il massimo organo rappresentativo cittadino, mette in luce tutta la fragilità di una giunta comunale ben lontana dall’essere coesa, fin troppe volte oggetto di rimpasti e defezioni. Una mozione di sfiducia a un Assessore, votata in una seduta che per essere valida prevede una maggioranza qualificata, ha un altissimo valore politico, e chi fa finta di non riconoscerlo probabilmente tenta di sfuggire a un doveroso esame di coscienza. Il progetto politico della sindacatura Orlando del 2017-2022 è nato male e sta finendo peggio. Noi del M5S lo avevamo detto già in campagna elettorale. Era più che prevedibile che il Sindaco non sarebbe mai riuscito a tenere insieme anime tanto diverse, in una maggioranza “arlecchina”, che ha iniziato a perdere pezzi già all’indomani delle elezioni. La Giunta piuttosto si interroghi, se ne è capace, rispetto a quanto di sua competenza: se, ad esempio, in questi anni avrebbe potuto fare di più e meglio. Ne siamo certi, ed evidentemente questo pensiero è condiviso da una maggioranza di Consiglieri che sono stati, piaccia o meno, eletti democraticamente dai cittadini, con l’indicazione di nome e cognome, e non nominati da un Primo cittadino che ormai da tempo non riscuote più, neanche nella cerchia dei suoi originari sostenitori, il consenso di una sepolta “primavera”.
Insomma, se la mozione di sfiducia dovesse essere davvero presentata, per il sindaco potrebbero esserci grossi problemi, con la reale concludere anticipatamente la sua ultima esperienza da primo cittadino.
Cosa faranno le forze politiche che non lo sostengono? Da alcune parti sono arrivati i distinguo sulla mozione. Ebbene, c’è chi suggerisce un’alternativa, quella delle dimissioni contestuali di almeno 21 congileri. Ad oggi i numeri ci sarebbero.