Palermo è una città sommersa dalle criticità, e in bilico potrebbe essere la posizione del sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando. La mozione di sfiducia annunciata da alcune forze politiche d’opposizione a Sala delle Lapidi potrebbe interrompere la prosecuzione del mandato. Perché ciò accada, intanto, occorrerà che sedici consiglieri firmino il documento. Al momento, però, c’è l’ok di sparute parti dell’opposizione al primo cittadino: i tre consiglieri della Lega, Fabrizio Ferrandelli, Cesare Mattaliano e Marianna Caronia, che recentemente ha dato l’addio a Forza Italia.
Ad esprimere parere negativo sull’opportunità di presentare la mozione Forza Italia, sia con Gianfranco Miccichè, “Non sono d’accordo, trovare subito un candidato capace e non è semplice”, che con il consigliere azzurro, veterano di Sala delle Lapidi, Giulio Tantillo, intervistato da ilSicilia.it.
Molta attesa c’è per la scelta che sarà fatta dai gruppi di Italia Viva e IV-Sicilia Futura, dopo l’addio alla maggioranza che sostiene Orlando e con il ritiro degli assessori Toni Costumati e Leopoldo Piampiano in quota alle ‘due’ Italia Viva palermitane. Nonostante ciò, però, la firma sul documento sembra essere tutt’altro che certa.
Prudenti le affermazioni di Edy Tamajo, leader nella Sicilia Occidentale di IV-Sicilia Futura: “Lunedì avremo una riunione con i riferimenti del partito e decideremo democraticamente quale sarà il percorso – afferma a ilSicilia.it -. Ricordo che Sicilia Futura aveva un’assessore e l’ha fatto dimettere per lo sfacelo e la disorganizzazione della stessa amministrazione di questa città. Siamo molto critici sul comportamento di questa amministrazione che sta facendo acqua da tutti i lati”. Ma sulla firma da apporre alla mozione di sfiducia, il parlamentare di Palazzo dei Normanni non si sbilancia, attendendo la riunione della prossima settimana.