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Carlo Barbieri, scrittore palermitano, presenta il suo ultimo Romanzo Giallo “Tre” | INTERVISTA

martedì 29 Giugno 2021
Carlo Barbieri

«La gestazione e la nascita di un libro sono la cosa più simile al rimanere incinti che può capitare a un essere umano (l’idea-semino, la lunga elaborazione, il desiderio di dare la propria creatura alla luce, persino la stanchezza dell’ultimo periodo della gravidanza e la trepidazione post-parto del “dimmi la verità, ti piace?”)» (Carlo Barbieri)

Carlo Barbieri

Ciao Carlo, benvenuto e grazie per aver accettato il nostro invito. Come stai? Com’è la situazione a Roma adesso che tutta l’Italia è “Bianca”?

Per farmene un’idea precisa dovrei mettere il naso fuori casa, ma non posso per motivi… letterari. Però la tua domanda mi ha stimolato a dare un’occhiata dalla finestra: sono le 17:00, e quasi tutti i passanti portano la mascherina. Mia moglie, che stamattina è uscita, mi dice che tutta la gente che ha incontrato per strada era senza mascherina. Il quartiere è lo stesso. La domanda te la faccio io: tu come lo spieghi? L’unica risposta che mi viene in mente è “Impossibile trovare una logica nel comportamento di noi italiani”.

Dal 1° luglio 2021 è nelle librerie e nei distributori online il tuo nuovo romanzo Giallo, “Tre”, pubblicato da Ianieri Edizioni. Ci racconti qualcosa, senza ovviamente fare spoiler? Come nasce, quale l’idea che lo ha generato, dove è ambientato, quali i protagonisti, quale il messaggio che vuoi arrivi al lettore…?

Carlo Barbieri, “Tre”, Ianieri Edizioni, Silvi Marina (TE), 2021

La gestazione e la nascita di un libro sono la cosa più simile al rimanere incinti che può capitare a un essere umano (l’idea-semino, la lunga elaborazione, il desiderio di dare la propria creatura alla luce, persino la stanchezza dell’ultimo periodo della gravidanza e la trepidazione post-parto del “dimmi la verità, ti piace?”). Però una grossa differenza c’è: la donna sa sempre – o quasi – “quando e come è successo”. Lo scrittore – anzi, parlo per me: io – invece no. Il nucleo di quasi tutti i miei romanzi e racconti si sono coagulati attraverso un processo misterioso che non so come si sia innescato.

E però…

…e però questo TRE fa eccezione. È nato, lo so, dall’incontro con Jean Paul Barreaud, conferenziere turistico francese trapiantato in Sicilia, cultore dell’esoterismo di cui, secondo lui, la nostra isola è una specie di ombelico mondiale. Un incontro casuale, in occasione della visita a uno dei più noti monumenti di Palermo – il Duomo di Monreale di cui ha illuminato, è il caso di dire, gli angoli più oscuri. Cosa che si è ripetuta con la Chiesa del Gesù, più nota come Casa Professa dei Gesuiti. Ed ecco l’idea di un thriller “dove tutto è fuori dal comune”, come recita una bandella di copertina. Ambientato in una Sicilia diversa: misterica, eppure puntigliosamente reale. I protagonisti? Oltre al “solito” commissario Mancuso, il suo team e Giusi, la compagna sempre più coinvolta nelle indagini, assistiamo a dei ritorni clamorosi e delle new entry. Cosa che riguarda non solo i personaggi umani, ma anche i personaggi-luogo: e così al palcoscenico Palermo se ne aggiungono altri in quel di Messina, di Gela e di Catania.

Quanto al messaggio per i lettori: Vi dico solo “Divertitevi, ve lo siete strameritato”. Se invece parliamo dei classici “messaggi dell’autore”, qualcuno intessuto nella trama c’è. Però ai lettori dico: trovatevelo voi per favore, se no che piacere c’è?

A questo punto la mia domanda d’obbligo: perché i nostri lettori dovrebbero comprare il tuo libro? Prova a incuriosirli perché vadano in libreria o nei portali online per comprarlo.

Una domanda che mi hai fatto altre volte e che mi imbarazza sempre. Tu lo sai, e lo fai apposta. Ma accetto la sfida.

Ovvio che chi ha apprezzato gli altri sei “casi” di cui è protagonista il palermitanissimo commissario della Omicidi Francesco Mancuso, non avrà bisogno di sapere altro: comprerà anche questo romanzo e basta (grazieee!).

Agli altri presento il libro così: “Tre” è un thriller in cui tutto è fuori dal comune, come lo è del resto la Sicilia che gli fa da set cinematografico: un delitto “eccellente” inspiegabilmente connesso a omicidi di squallidi criminali, l’atipico sequestro di un mafioso, la scomparsa di antichi teschi, le strane iniziazioni, il ritrovamento dei corpi in luoghi esoterici poco noti ma esistenti, l’ossessivo ricorrere del “3”. Fuori dagli schemi è anche la coppia investigativa creata dalle circostanze: un commissario della Omicidi palermitano, Francesco Mancuso, e un tenente dei carabinieri triestino, Fabio Trevisan. I due indagano spalla a spalla fino a giungere alla serrata, incredibile conclusione…

Anzi, tre.

C’è qualcuno che vuoi ringraziare che ti ha aiutato a realizzare questo Giallo? Se sì, chi sono queste persone e perché le ringrazi pubblicamente?

Di Jean Paul Barreaud ho già detto.

Un’altra persona è il dr. Marco De Feo, medico dentista di Roma che mi ha fornito informazioni su come venivano fatte le otturazioni nel XVIII secolo. Perché, sapete, c’è di mezzo un teschio proveniente da… ma mi fermo qui, niente spoilering. Oltre a essere un bravo dentista, Marco De Feo è una bella persona: appena può va in Africa a offrire gratuitamente la sua professionalità. E durante i suoi viaggi ha trovato la causa di un tumore della bocca diffuso localmente soprattutto fra i bambini, e sta collaborando con le istituzioni sanitarie italiane più avanzate per trovarne la cura. Quindi lo ringrazio non solo dell’aiuto “tecnico”, ma anche dell’amicizia.

Hai programmato delle presentazioni pubbliche del tuo libro, visto che adesso la corda delle restrizioni anti-Covid si è un po’ allentata e si può riprendere a vivere quasi normalmente? Se sì, dacci alcuni degli appuntamenti previsti perché i lettori interessati possano partecipare.

Tradizionalmente d’estate o si fanno presentazioni in località di vacanza, o non si fanno proprio. Qualcosa all’orizzonte però in Sicilia c’è, su iniziativa di qualche libreria cittadina più coraggiosa delle altre e di qualche “club marino” privato; ma ancora non ci sono date. L’amico Gaetano Savatteri probabilmente condurrà una presentazione a Roma, come ormai tradizione; ma se ne parlerà in autunno.

Come vuoi concludere questa chiacchierata e cosa vuoi dire a chi leggerà questa breve intervista?

Trascorrete una buona estate e mi raccomando, non fatevi scherzi né lasciate che ve ne facciano: vaccinatevi e seguite le istruzioni che danno le autorità. Ogni tanto non ci azzeccano, ma è meglio del faidatè.

Carlo Barbieri

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Il libro:

Carlo Barbieri, “Tre”, Ianieri Edizioni, Silvi Marina (TE), 2021

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