Mentre a Roma tiene banco la crisi e il clima nei Palazzi è molto più rovente delle temperature di questo luglio 2022, in Sicilia si getta acqua sul fuoco continuando senza scosse il percorso delle primarie presidenziali del centrosinistra. Semmai, l’unico che nel confronto di Messina ha usato toni duri nei confronti di Conte “ne deve rispondere di fronte ai cittadini”, è stato Claudio Fava.
Per il resto, il quarto confronto tenutosi a Piazza Cairoli nell’ambito delle primarie e che porterà al voto del 23 luglio sulla scelta del candidato alla presidenza della Regione, si è svolto in un clima sereno e di dialogo.
Caterina Chinnici (Pd), Barbara Floridia (M5S) e Claudio Fava (Articolo Uno) hanno risposto alle domande del giornalista Sebastiano Caspanello sui temi dello sviluppo e dell’economia, anche se ovviamente, non sono mancate le domande dirette a capire se lo scontro a livello nazionale che si sta consumando a ridosso delle primarie siciliane, avrà o meno conseguenze immediate sull’alleanza giallorossa nell’isola.
Stando alle dichiarazioni ufficiali la risposta è no.
“Dobbiamo parlare di temi, non dobbiamo stare con l’ansia per quanto sta succedendo a Roma” ha detto Barbara Floridia sottosegretaria alla Pubblica Istruzione (non si sa fino a quando alla luce di quanto si consumerà domani al Senato). Fedelissima di Conte è stata indicata proprio dall’ex premier quale candidata alle primarie presidenziali e ha sempre dichiarato che in Sicilia “è un’altra partita”. L’eurodeputata Pd Caterina Chinnici ha invece chiarito che bisogna guardare con molta attenzione e rispetto le vicende nazionali: “ Dobbiamo credere nell’alleanza nata in Sicilia per i cittadini siciliani, questo percorso è iniziato e su questo percorso stiamo andando avanti. Poi questa alleanza potrà guardare altre aperture”.
Drastico Fava: “Le conseguenze delle decisioni di Conte non saranno sulle primarie ma sul Paese”. Quanto alle ipotetiche altre aperture dell’alleanza (ad esempio a Lombardo) il suo no è netto.
Il Ponte sullo Stretto ha fatto emergere diversità di vedute tra i tre sebbene non spaccature profonde dal momento che tutti sono concordi sulla necessità di altre priorità in tema di trasporti e infrastrutture.
Più acceso il dibattito sul reddito di cittadinanza, domanda posta da Barbara Floridia agli sfidanti delle primarie: “Volete aiutarci a difendere il reddito di cittadinanza dal tentativo delle destre di demolirlo?”. La pentastellata ha ricordato che è un strumento che può essere migliorato, soprattutto sotto il profilo dei controlli, ma sta aiutando tanti italiani. “Lo ha certificato l’Istat: grazie a questa misura c’è un milione di poveri in meno nel nostro Paese. E in Sicilia ha avuto anche un altro effetto benefico: togliere manovalanza alla mafia provocando persino le lamentele dei boss”.
Sia Chinnici che Fava non sono contrari al reddito di cittadinanza purchè però sia controbilanciato da interventi seri e concreti all’anello debole della catena, i centri per l’impiego che non soltanto non rispondono alle esigenze del territorio ma neanche comunicano gli uni con gli altri per agevolare la fase dell’incontro tra domanda e offerta.