Elton John non ha dubbi: “La miglior musica di oggi è quella composta ed eseguita dalle donne”, ma come mai la parità di genere non è stata ancora raggiunta nel settore?
Tanti sono i network dell’industria musicale che costantemente lottano per raggiungerla e uno è siciliano: Fluidae.
A fondarlo sono state tre DJ Emilia Callari da Palermo, Federica Vita da Messina e Mariana Bek da Leopoli, ma d’adozione catanese da quasi un decennio, e la business oriented Anastasia Ruta da Scicli.
L’intervista
Come nasce Fluidae?
Durante la pandemia un po’ tutti ci siamo ritrovati in una condizione eccezionale che ci ha “costretto” a prenderci il tempo per riflettere – racconta Emilia -. Prima del Covid mi sono imbattuta ne ‘Le Pioniere della Musica Elettronica’ di Johann Merrich, libro che ripercorre e documenta l’avventura artistica delle protagoniste indiscusse della rivoluzione musicale del ‘900. Da lì ho continuato a documentarmi ed è nata la domanda “Perché ci sono così poche donne nell’industria musicale?”.
Così ho iniziato a guardarmi intorno, focalizzandomi sulla Sicilia. Ho scritto il primo messaggio a Federica nell’Ottobre del 2020. Tra una chiacchierata e l’altra è poi venuto fuori il nome di Mariana. In videochiamata con un bicchiere di vino in mano, abbiamo iniziato a raccontarci le nostre esperienze, condividendo le nostre opinioni sull’argomento.
Il mio obiettivo era quello di fare rete e creare qualcosa che non era mai stato nemmeno pensato prima – almeno non in Sicilia: una community di donne coinvolte a vario titolo nell’industria musicale per creare consapevolezza sul tema della parità di genere.
Le videochiamate sono diventate un appuntamento settimanale, tra brainstorming per il nome, visual identity, manifesto, il cui tutto è confluito nella creazione dei nostri profili social a Giugno del 2021.
Nel settore la parità tra uomini e donne è un miraggio. Dall’economia alla cultura le cifre sono impietose… e in Sicilia?
Secondo Italia Music Lab, guardando alla scena musicale nazionale e internazionale questo è quanto è emerso:
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Nelle prime 20 posizioni dei dischi più venduti in Italia nel 2021 c’è solo un’artista donna.
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Tra gli autori iscritti alle maggiori società di collecting europee, le autrici rappresentano in media il 16%;
Le musiciste valgono il 14,1% del totale degli artisti presenti nelle classifiche di Spotify in Italia; i musicisti sono il 58,4%, mentre le band il 27,5%; -
In Italia, su un campione di 389.219 registrazioni musicali, i ruoli da interpreti primari per le donne sono l’8,32%, contro il 91,68% degli uomini;
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Nella classifica Billboard delle 100 canzoni più di successo tra il 2012 e il 2020, le donne hanno rappresentato solo il 2,6% dei produttori.Noi come Fluidae non abbiamo i mezzi per produrre dei dati statistici, ma possiamo confermare che il numero di donne artiste in Sicilia è nettamente inferiore agli uomini, specialmente nell’industria musicale come: art director, label manager, promoter, booking agent, etc..
Quali differenze avvertite maggiormente tra l’Italia e l’estero?
Fuori dall’Italia ci sono un’infinità di iniziative volte a sensibilizzare al tema della parità di genere, in qualsiasi ambito. L’occhio delle persone inizia ad essere più attento al gender balance nelle riunioni, negli eventi pubblici, nelle line up dei festival.
In Italia questo non accade, tranne per qualche eccezione nelle metropoli quali Milano e Roma. Qualcosa però inizia a muoversi e la consapevolezza che un cambiamento nella nostra società sia assolutamente necessario diventa sempre più concreto.
Ancora troppo spesso nel campo artistico la donna viene vista come un oggetto sessuale e, se non ha un determinato aspetto, non riesce a “sfondare”. Quanto conta ancora l’aspetto fisico in questo campo, più della bravura?
Sicuramente se sei carina raggiungi certi obiettivi più facilmente, ma questo è purtroppo radicato in noi e proviene da una cultura della bellezza e della perfezione ancora legata ai canoni classici.
Oltretutto, la sensibilità di una donna viene ancora percepita come debolezza. Praticamente per essere arrivata ad un certo punto le cose sono due: o sei ‘bona’ e sei andata a letto con qualcuno, oppure finisci per incarnare lo stereotipo della ‘donna coi pantaloni’, aggressiva e con fare mascolino.
I commenti sessisti, i comportamenti, sia da parte di uomini che di donne, che silenti ancora confermano quanto ancora siamo dipendenti dalla concezione che la donna non può fare certe cose. Non può prendere parte a certe conversazioni, non può esprimere le proprie emozioni perché ‘hai il ciclo’ o deve accontentarsi di esserci perché un altro uomo gliel’ha concesso. Tutto questo è reale.
Rispetto al passato però qualcosa è cambiato. Adesso si vedono molte più donne, ad esempio, dietro la consolle che non hanno bisogno di denudarsi o mostrare il proprio corpo per essere apprezzate, ciò che conta è la loro musica, l’energia, le emozioni che vogliono trasmettere. Questo si vede molto di più nella scena musicale europea più che in quella italiana.
Voi non aspirate a creare una community solo femminile, ma ad accorpare anche altre figure come gender fluid, queer, etc..
Sì! Stiamo iniziando a constatare che in Sicilia ci sono altre minoranze, persone che necessitano di essere in qualche modo stimolate e tolte dall’ombra, di avere uno spazio, fisico o digitale, in cui possano sentirsi al sicuro, libere di esprimersi e di interagire.
Quali sono le attività che svolgete per sensibilizzare sul tema?
Il nostro mezzo principale sono i social media. Intervistiamo artiste e lavoratrici nel mondo dell’industria musicale in Sicilia, sviluppiamo dei focus, instauriamo collaborazioni con illustratrici e fotografe, diamo spazio alle musiciste e DJ con playlist e mixati. Abbiamo condotto una piccola survey per avere qualche numero alla mano e abbiamo realizzato workshop sugli essenziali della produzione musicale.
Stiamo unendo tanti piccoli punti all’interno dell’Isola, e puntiamo anche ad andare fuori.
Domenica 21 agosto vi esibirete a Milo per la la nuova edizione di Opera Festival che ha come tema quest’anno la “Luce”. Qual è il messaggio che volete trasmettere?
La line up della giornata di domenica, di respiro internazionale, è composta interamente da donne e una persona non-binary, cosa rara per un festival. Sarà un’occasione per riflettere e mandare un messaggio importante.
La strada per assottigliare il divario di genere nell’industria musicale è ancora molto ampio, ma con la nostra musica e presenza contiamo di portare uno spiraglio di luce nella Sicilia che vuole finalmente uscire fuori dal buio della sua arretratezza culturale.