“La lotta alla mafia è una delle regioni per cui abbiamo iniziato a fare politica e continuiamo a farla. Un impegno che noi vogliamo declinare in Parlamento su provvedimenti cruciali, penso per esempio alla conservazione dell’ergastolo ostativo. Per questo abbiamo presentato in questi mesi due diverse proposte di legge: una costituzionale e una ordinaria. Non possiamo permettere che gli ergastolani ostativi possa uscire dalla galera solo per avere mantenuto una buona condotta“. Così la leader di FdI, Giorgia Meloni, in un video-messaggio al convegno organizzato dai gruppi parlamentari di Camera e Senato del suo partito a Palermo in memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta assassinati trent’anni fa in via D’Amelio.
“Quello che è successo in queste anni impone di non abbassare mai la guardia con la mafia. La lotta alla criminalità organizzata è un impegno che deve vederci tutti uniti. Non possiamo darla vinta a Totò Riina, che aveva messo la cancellazione dell’ergastolo tra i punti del famoso papello. Fdi si sta battendo per il mantenimento del 41 bis, il carcere duro che sta diventando un colabrodo“.
“Oggi la mafia spinge ancora per rendere più morbio il trattamento penitenziario dei detenuti – ha aggiunto Meloni – Lo abbiamo visto durate la pandemia con le rivolte in carcere e con il ministro della Giustizia Bonafede che decise di cedere spalancando le porte a criminali che hanno avuto in benefici domiciliari“.
“Via D’Amelio resta una ferita aperta nel cuore dello Stato che tutti noi abbiamo il dovere di rimarginare. Per questo mi auguro che la classe politica dia un segnale forte e compatto a tutti gli italiani onesti e per tutte e vittime della mafia“.