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Fiumedinisi, start ore 5. E’ iniziato il “cammino di Cateno”: la marcia per liberare la Sicilia

mercoledì 20 Luglio 2022

Mentre stiamo scrivendo Cateno De Luca ha già macinato chilometri. La partenza all’alba, alle 5 del mattino, davanti la chiesa di Fiumedinisi. L’arrivo, dopo 340 km e 49 comuni, sarà a Palermo il 29 luglio, a Piazza Indipendenza, davanti Palazzo d’Orleans.

E’ iniziato il Cammino di Cateno”, che lui definisce con un mix politico-spirituale “la marcia per liberare la Sicilia”.

Un percorso a tappe, da fare a piedi e in bicicletta attraversando la zona jonica e tirrenica della provincia di Messina e quella di Palermo. Conta di non essere solo ed in ogni tappa, dalla più piccola alla più grande, incontrerà sostenitori, associazioni, candidati nelle nove liste che sta preparando, simpatizzanti, avversari, chiunque vorrà far parte del cammino. Anche solo per condividere un momento con lo staff che con una roulotte (la “catmobile”….) segue l’ex sindaco di Messina oggi candidato alla presidenza della Regione Siciliana. Al momento l’unico candidato ufficiale perché centrodestra e centrosinistra scioglieranno i nodi probabilmente nei prossimi giorni, sebbene di mezzo ci sia la crisi nazionale e questo farà trascorrere altro tempo.

 

Lui, De Luca da Fiumedinisi, ha iniziato la campagna elettorale a gennaio e conta di sfruttare al massimo il vantaggio temporale. Ha già finito il primo tour tra i capoluogo di provincia e i comuni più popolosi ed entro novembre c’è da giurare che avrà visitato tutti i paesini dell’isola.

Intanto da oggi ha avviato il “cammino”. Il saluto alla moglie, a chi a Fiumedinisi gli è stato accanto nel periodo in cui ha iniziato la carriera politica.

Se i comuni della road map sono 49 e sono previste anche “incursioni” nelle aree limitrofe, ci saranno in tutto 10 tappe più grosse. Ad ogni tappa Cateno sistemerà uno dei 10 punti programmatici. Ogni giorno inoltre, quando toccherà un comune, è prevista una conferenza stampa ed una serie di momenti di confronto con gli abitanti. Il 29 luglio la tappa finale sarà Brancaccio, in omaggio a don Puglisi. Da lì un corteo che sarà sicuramente formato da quanti nei dieci giorni si sono uniti a lui e comunque proverranno da ogni parte della Sicilia, raggiungerà Piazza Indipendenza per il comizio finale. O meglio quello iniziale della fase 2.

Finora ha già incassato più di 500 candidati nelle nove liste che sta preparando (sul modello Messina). Tre di queste liste sono le più “corazzate”, le altre le definisce di testimonianza ma non è detto che non possano riservare sorprese.

Oggi quindi lo start da Fiumedinisi, là dove tutto è cominciato. Accanto a lui il presidente di Sicilia Vera Pippo Lombardo, il sindaco di Messina Federico Basile, il sindaco di Santa Teresa di Riva e deputato Ars Danilo Lo Giudice, amministratori, consiglieri comunali di Messina, candidati alle Regionali con Sicilia Vera come Serena Giannetto e Alessandro De Leo.

Dopo Nizza di Sicilia, Alì Terme, Itala, Scaletta Zanclea, i villaggi della zona sud di Messina (Briga, Santa Mragherita, Mili), la marcia prosegue per Tremestieri, e alle 11.15 l’arrivo a Piazza Municipio. Qui ci sarà la prima “bandierina”, il primo punto programmatico per la corsa alla Presidenza della Regione. Dopo gli incontri in piazza nel pomeriggio è prevista la ripartenza lungo la litoranea e l’arrivo a Torre Faro in serata per il primo momento conviviale con un concerto-confronto.

«Camminerò tra la gente – ha spiegato Cateno De Luca- prendendomi il tempo necessario per osservare e vivere luoghi e persone. Il mio cammino sarà un percorso per riscoprire il territorio, al fianco di quei cittadini ai quali troppo spesso la politica non sa dare risposte. Io non soltanto voglio provare a trovarle quelle risposte, ma voglio che i cittadini sappiano che sto prendendo un impegno direttamente con loro. Realizzare il mio programma di governo, rivoluzionare il sistema politico e attuare finalmente il cambiamento di cui abbiamo bisogno».

La sfida l’ha lanciata. Sta partendo da Messina con un gruppo di fedelissimi. Il 29 conta già di avere al suo fianco quello che chiama il “popolo di Sicilia Vera”.

 

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